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A sciambere della parabola vessillifera di Umberto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 19 luglio 2006

Caro Sergio, accetto il tuo invito a soprassedere nella polemica con il buon anticomunista A.M. Ma vorrei raccontare una parabola: in una grande città di mare, dove i Dogi fondarono una grande civiltà mercantile, multirazziale e multiuculturale, arrivò un branco di secessionisti discesi dal Monviso dopo un rito padano e pagano con tanto di druido. Il capo sputazzante di quei separatisti, rivolgendosi ad una signora che aveva esposto un tricolore (verde, bianco e rosso) disse che lui con la bandiera italiana ci si puliva il culo al cesso. Negli applausi al Boss e negli insulti alla patriottica signora italiana si distinsero tali Castelli e Calderoli. Il capo urlante dei padani antiti-italiani diventò Ministro delle riforme della repubblica che secondo lui aveva un cencio da culo come simbolo, poi fu sostituito dall’odontoiatra Calderoni al quale, visto l’attaccamento alla Patria, fu affidato il compito di rivedere la Costituzione della Repubblica che secondo lui aveva come vessillo una catigenica tricolor; l’ingegner Castelli fu nominato Ministro della Giustizia del governo di centro-destra – Berluscones, postfascisti risciacquati a Fiuggi, democristiani di destra e pulitori di culo con tricolore - dello stesso stato con bandiera da cesso. La signora che aveva esposto il tricolore venne candidata nelle liste del Partito della Rifondazione Comunista di quella città di mare e di isole. Moraletta finale. La realtà a volte è più complicata delle ideologie, e la smania della destra italiana di semplificarla con le frasi fatte e l’etichette appiccicate non la rende più semplice: alla fine i nostri patrioti sventolatori di tricolore trovano sempre sulla loro strada un leghista anti-italiano che cerca un bagno… e ci si accompagnano volentieri! Umberto Mazzantini Parole incontestabili e addirittura contundenti quelle di Umberto, a cui si puo aggiungere solo qualche ricordo come quello di un pronunciamento del "genio" della sinistra regatante italiana, col baffo al centro e col tangone a destra, che ebbe a definire, con la sua usuale sicumera, la perniciosa e muggente mandria di antiitaliani di cui sopra, come nata da "una costola della sinistra". Ora a parte il formulare i complimenti per la lungimiranza, gradiremmo chiedere al medesimo se alla prova dei fatti e dovendo scegliere per la sua similitudine una regione anatomica non sarebbe orientato a optare per una più consona come ad esempio il buco del culo.


Vittoria mondiali  1

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