Renato qualche giorno fa su Elbareport ha ben descritto certe assurdità del mondo del pallone dei campioni miliardari, superfesteggiati. Coraggioso l’amico che nel momento dell’apoteosi, ha parlato in modo critico del “Dio Calcio”. La festa per il mondiale è senza dubbio giusta, tutti sono contenti per il quarto titolo, ma se si va oltre la normalità….. Momenti esaltanti che per qualche giorno, per qualche ora, fanno dimenticare quello che non va nel mondo: guerre, povertà, disgrazie, corruzione, ingiustizie. Esagerazioni di questa società malata che nasconde dietro un coppa tante storture. I media ci propongono quotidianamente, da ogni parte del mondo, i mali eterni del pianeta. E mentre si celebrava, la realtà del calcio italiano stava vivendo la vergogna di Calciopoli. Rossi dice “Illegalità diffusa, le indagini sono solo all’inizio“. Non solo, il mondiale si è chiuso con due degli “eroi” che, tolta la maschera di campioni, hanno mostrato un volto di bambini capricciosi, sleali e violenti. Davanti a miliardi di spettatori hanno dato una lezione di prepotenza e aggressività. I colpevoli, il giorno dopo, sono stati osannati nelle piazze e perfino un presidente della repubblica ha cercato di giustificare il gesto violento. Certi giovani, dopo Berlino, potranno pensare che bisogna farsi giustizia da soli e che è “dignitoso” prendere a testate o a pugni gli avversari che ci offendono o che può servire non essere leali, per far imbestialire il “nemico“. Per tanti patiti del calcio tutto ciò è normale, migliaia si sono abituati alle distorsioni. Sono lontani i tempi nei quali allo stadio si apprezzava la tecnica, la sportività, la bravura e basta; ora il calcio degli sponsor e dei giocatori miliardari “è maschio”, ci vuole la vittoria ad ogni costo, si mettono in gioco scontro fisico, grinta e velocità, quando non si va in campo protetti dall’illecito. E per non dire del problema doping. Insomma lo sport pulito, sfida leale, come semplice divertimento, rischia di diventare solo un ricordo. Per fortuna ci sono ancora gli onesti e regge il mondo dello sport dilettantistico, quello fatto dai giovani nelle scuole e nelle società sportive di periferia. Nella scuola locale, grazie ad un’intesa con Provincia e Coni, non a caso, c’è chi manda avanti il “Premio alla sportività Valenti”, proprio nella speranza di rilanciare i valori. Un impegno senza speranza, se tutti non si rimboccano le maniche per affermare tali principi, ogni giorno. Ma le assurdità del calcio sono forse marginali; si accetta da troppo tempo la degenerazione di una società che ammettono 14 milioni di poveri solo in Italia, le guerre, ingiustizie sociali,e tante altre cose buie. E allora se festeggiamo incondizionatamente e non ci attiviamo per migliorare le cose, ai giovani rischiamo di insegnare solo l’adorazione dei miti e poco altro. Portiamo l’esuberanza giovanile ad agire nel volontariato, vera speranza di questo mondo sconvolto. La diga che conteneva i valori fa acqua da molte parti e nessuno sembra saper rimediare. Governanti, società, non sarebbe tempo di intervenire e dare esempi postivi e forti? Quindi, per ora, Calciopoli batte Campioni del mondo 3 a 0. Purtroppo. Giovani, attenzione allo sguaiato entusiasmo fine a se stesso, non è tutto ok, i veri eroi sono altri.
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