Chiunque abbia un minimo di capacità estetica, osservando il profilo del paese, non riesce a sottrarsi alla sgradevole impressione di quel presunto “trompe l’oeil” tanto incautamente celebrato nella nota, apparsa sulTirreno del 12 c.m. che parla della fine dei lavori di restauro a Rio Elba. E dire incautamente è poca cosa, perchè è difficile comprendere come si sia potuta escogitare la infelice trovata di marcare così pesantemente l’ “unitarietà del profilo urbano” dipingendo un muraglione con un rosso acceso, del tutto improbabile e dissonante, tale da apparire come una ferita nella composta e tenue policromia delle antiche case riesi. Ma non basta. Su quel muraglione si possono ammirare alcune persiane di laminato collocate per simulare finte finestre, e, stando alla nota, per realizzare una mescolanza di “elementi concreti” con le presunte parti pittoriche. Ora affermare che una soluzione così pensata è cosa quanto mai discutibile non è sufficiente a dare ragione della assenza di un minimo di creatività, o quanto meno di buon gusto, esercitati nelle scelte compiute, senza contare poi il fatto, non irrilevante, che non si può tollerare che proprio l’Amministrazione Comunale contravvenga al divieto di utilizzare infissi in laminato, prescritto dal regolamento Edilizio, dando così un pessimo esempio ai cittadini. Una considerazione, infine. Normalmente i rilievi dell’opposizione a Rio trovano molto poco ascolto presso maggioranza e talvolta conseguono esiti del tutto imprevedibili, per non dire assurdi, come nel caso della vasca ai Canali interrata come aiuola quando se ne richieda invece il funzionamento. Non è inutile allora richiamare l’attenzione della Sovrintendenza ai Beni Ambientali, per un giudizio di merito e per le disposizioni che in proposito potrebbero derivarne, a tutela dell’ immagine e del decoro urbano di un antico paese, la cui memoria del passato vive anche nelle mura e nella loro composta armonia.
Rio Elba tinteggiatura