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Denunciato commerciante: deteneva due colubrine simili a quelle rubate a Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 14 luglio 2006

Due "pezzi" di artiglieria, (due colubrine settecentesche, settanta chilogrammi di bronzo più o meno) sono stati appoggiati sul pavimento dell'ufficio del Comandante della Compagnia dei Carabinieri dell'Isola d'Elba. le due bocche da fuoco appaiono a dispetto dei loro tre secoli perfettamente conservate, ben visibile anche una sorta di matricola impressa sull'affusto. Abbastanza particolare il percorso che ha portato in Via Manganaro al sequestro di quelle armi antiche ad avancarica che venivano usate su legni anche da carico di 20/30 di lunghezza (oggi si direbbe per la "difesa vicina") caricate a palla o a mitraglia per proteggersi soprattutto da abbordaggi o accosti di navi nemiche. I lettori ricorderanno le cronache del marzo 2002 quando due colubrine di questo tipo che erano state poste ad ornamento del Monumento ai Caduti nell'Isola di Pianosa erano misteriosamente nottetempo scomparse (e non era quella la prima strana volatilizzazione pianosina). Le indagini seguite in una prima fase dal Corpo Forestale dello Stato che aveva un presidio sull'Isola Piatta non condussero però all'epoca a soddisfacenti risultati. E l'assenza dei due pezzi continuava ad essere lamentata dalla locale associazione che ne sollecitava il recupero. L'indagine, delicata a dispetto dei due massicci oggetti ricercati, veniva ripresa dai Carabinieri che pensavano di esserne giunti a capo quando scoprivano la giacenza di due colubrine settecentesche nelle disponibilità di un commerciante portoferraiese che, controllato, si scopriva detenere, occultate in un sottoscala presso l'esercizio due antiche simili armi. Simili appunto, ma non le stesse, le colubrine gemelle individuate (ed ovviamente sequestrate trattandosi di patrimonio da considerare demaniale) a Portoferraio, il commerciante le aveva acquistate per sua ammissione da più di dieci anni da un noto professionista portoferraiese successivamente scomparso. Il commerciante è stato comunque denunciato alla Procura della Repubblica per aver violato la normativa di cui al testo unico sui beni culturali. La legge impone infatti, l’obbligo di denuncia entro 24 ore, per ogni ritrovamento di reperti archeologici tra i quali debbono essere considerate le armi di fabbricazione anteriore al 1890. I due pezzi di artiglieria attendono ora di essere visionati dalla Dott.ssa Roberta Martinelli della soprintendenza pisana. La studiosa potrà fornire ulteriori elementi di conoscenza sui reperti che già comunque sono stati giudicati di rilevante valore scientifico. Quasi scontato poi che la contenutissima comunità faccia richiesta della assegnazione dei due reperti in modo da sostituire quelli che furono asportati dal monumento nel 2002


colubrine 1

colubrine 1

Colubrine 4

Colubrine 4

Colubrine 5

Colubrine 5