Infreddolito e impaurito, di notte alla deriva su una barca con il motore in avaria. E' così, che alle 23.20 di domenica, una motovedetta della Capitaneria ha trovato un turista tedesco di 46 anni, la cui scomparsa era stata segnalata dal cugino intorno alle 21.30 telefonando al numero di soccorso 1515. Il parente aveva spiegato agli addetti della sala operativa della Guardia costiera, che l'uomo era partito nel pomeriggio dalla spiaggia di Reale, su una barca a motore presa a noleggio, diretto alla vicina Barbarossa, a Porto Azzurro, e non era ancora tornato. Da Portoferraio sono scattati subito i soccorsi con l'uscita della motovedetta CP 805 mentre il battello veloce GC 097 salpava da Porto Azzurro Il responsabile della delegazione di spiaggia e i carabinieri si sono attivati nelle ricerche a terra, perlustrando con le torce ogni anfratto della scogliera. Giunti nella zona segnalata, motovedetta e battello si sono messi a perlustrare il vasto specchio acqueo con l'aiuto di un potente proiettore e con il radar hanno individuato tutti i potenziali bersagli alla ricerca del naufrago. Intanto, dalla sala operativa di Portoferraio, altro personale della Capitaneria si è messo a tavolino per studiare le caratteristiche e circoscrivere la zona delle ricerche, hanno lavorato sulle carte incrociando i dati meteo a quelli delle correnti, ai venti e alle loro velocità mentre in mare battello e motovedetta contattavano tutte le barche dei diportisti intercettate con il radar e chiedevano notizie sul natante scomparso. Alle 23.20, finalmente, la motovedetta ha individuato il naufrago. Era a due miglia dalla costa, alla deriva sulla barca con il motore in avaria, in balìa del mare ormai da diverse ore. L'uomo tremava dal freddo e prima cosa che il personale della Capitaneria ha fatto è stato coprirlo con una coperta termica; ma tremava anche per l'emozione e la tensione del tempo trascorso sulla barca senza poter far niente per governarla e tornare a terra, da solo in mare al buio, col pensiero che forse nessuno lo stava cercando e, se sì, chissà se mai sarebbe stato trovato. Unico conforto, probabilmente, la luce della Luna piena. La ricerca di una barca nel mare di notte non è un soccorso semplice, la Capitaneria ci è riuscita in meno di due ore grazie al lavoro di squadra fra chi era sui battelli e sulla motovedetta coordinato a quello della sala operativa, che calcolando la velocità dei venti nelle ore in cui il turista era rimasto fuori è riuscita a circoscrivere la zona del ritrovamento. La barca in avaria è stata trainata fino a Porto Azzurro, l'uomo è stato imbarcato sulla motovedetta, dove si riscaldato e rifocillato. Nonostante lo spavento l'uomo è stato trovato in buone condizioni fisiche e una volta giunto a terra con i parenti è tornato nel loro alloggio, sicuramente stanco ma con molte cose da raccontare.
capitaneria cp 805