All’incontro sull’emergenza cinghiali è intervenuto anche il commissario del Parco e capo di gabinetto del ministero dell’ambiente Giuseppe Carugno, dicendo che «una delle prime cose segnalate dalla comunità del Parco è stata proprio l’emergenza cinghiali. Bisogna trovare forme di intervento concretamente praticabili, snelle e operative». Sulla proposta del tavolo tecnico, Carugno ha detto che «va bene, ma solo se ha responsabilità e impegni con un obiettivo preciso: diminuzione ed eradicamento dei cinghiali. Ognuno – ha aggiunto - deve prendersi le proprie responsabilità e i propri impegni e il parco vuole fare la sua parte, come sta già facendo. Ho chiesto infatti, e ottenuto dal ministero dell’ambiente, un finanziamento di 108mila euro che, visto i tempi, è significativo dell’attenzione che abbiamo verso questa emergenza. Abbiamo quindi parte delle risorse e le metteremo a punto, ma occorre anche che gli altri enti facciano il possibile per avviare una collaborazione comune ed ognuno metta a disposizione le risorse anche umane che ha». Concorde con quanto detto da Carugno l’assessore ai parchi Anna Marrocco, che ha rimarcato quale sia «l’impatto dei cinghiali sull’assetto idrogeologico e sulla conservazione della biodiversità dell’isola d’Elba, con la perdita di piccoli animali che vivono e degli uccelli nidificanti al suolo». L’assessore Verde ha prospettato un’azione dura con un piano fatto di scadenze e risultati monitorabili mese per mese, «perché una situazione così è insostenibile in un parco del genere». L’assessore ha anche fortemente criticato la pasturazione dei cinghiali nelle aree fuori parco, autorizzate dalla Provincia di Livorno, e che, ha detto, «contribuisce alla crescita e alla domesticazione dei cinghiali. Una pratica che va immediatamente rivista». Ai margini della riunione, infine, da segnalare il dialogo tra Legambiente e Federcaccia che su questo e altri temi porterà nei prossimi giorni ad un incontro. www.greenreport.it
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