Quante volte vi sarete trovati di fronte ad un amico, un conoscente un turista che vi chiede come sia l’Isola durante il periodo invernale. Finalmente qualcuno è riuscito a fare di tutte quelle parole, da noi elbani utilizzate invano per descrivere la realtà invernale di ridenti località turistiche,un quadro fedele al luogo in cui siamo cresciuti, in cui viviamo, in cui talvolta lottiamo. Si, purtroppo le ultime vicende politiche che hanno visto l’Elba protagonista non sono un invenzione di giornali o magistrati ma un malcostume che da un po’ di tempo rientra nell’”inverno elbano” che nessuno ama raccontare per paura di far sfigurare le istituzioni, di far perdere lustro al nostro al turismo. Ma questo libro evidenzia un altro aspetto ancor più importante dell’”inverno elbano”, quello del disagio giovanile, di ragazzi che si sentono chiusi, soffocati da un’isola senza luoghi dove esprimere la creatività tipica di quella età, che non riesce a dare un’alternativa alla ringhiere dei giardini, che ha più night che teatri, dove si preferisce fare un casinò piuttosto che una scuola. Anche questa è l’Isola d’Elba e questo libro sottolinea quelle problematiche, non immediatamente percepibili da coloro che vivono l’Isola solo per una piccolo periodo all’anno ma che se non saranno risolte con un radicale cambiamento di mentalità peseranno con sul futuro della nostro futuro. Lungo questo viaggio siamo piacevolmente accompagnati da tre protagonisti nei quali noi elbani possiamo immedesimarci in tutti e tre allo stesso tempo. Non vi è un buono, un brutto e un cattivo ma i lati del carattere di ognuno di loro si compensano per creare un quadro emblematico della nostra società. Non è un libro di poesie su personaggi più o meno noti di paese e neanche un libro sulla storia dell’Elba al quale i non-elbani (con tutto il rispetto) sarebbero interessati solo relativamente: l’Elba è solo lo sfondo vi è poi una storia tutta da leggere.
giardini ghiaie