Quando si tireranno le somme ci si accorgerà che, anche se non è stata una catastrofe, non c’è davvero da essere “contenti come Pasque”. La Pasqua bagnata e la Pasquetta umida edizione 2003 hanno visto un nettissimo decremento delle presenze turistiche all’Elba. I visitatori pasquali scendono da 30.000 a 25.000, l’APT fotografa una situazione di leggera crescita delle presenze nazionali, così come un incremento si nota da parte dei visitatori provenienti dal nord europa come olandesi, danesi, belgi, l’Isola “tiene” sui mercati turistici di Svizzera ed Austria, ma prende un’autentica legnata sul fronte tedesco. Gli arrivi dalla Germania potrebbero addirittura dimezzarsi rispetto al passato. Si viaggia nel complesso verso un calo di circa il 20% delle presenze e se il buongiorno (la stagione turistica) si vede dal mattino (le vacanze di Pasqua) gli operatori economici elbani (più o meno di tutti i settori) dovranno prepararsi ad una stagione che vedrà le loro entrate in netto calo. La crisi economica in Germania non ha aiutato, la guerra ancora in corso in Medioriente non ha aiutato (ed ha fatto recuperare anche meno di quanto si pensava sul mercato interno) la SARS ci ha messo del suo (non molto ma in negativo), e probabilmente non si è fatto ancora abbastanza per incrementare le attrattive alternative o complementari al binomio sole-mare. Intanto in queste vacanze pasquali del sole e del mare hanno goduto solo i più solerti a guadagnare l’Isola perché poi il meteo cinico e baro ha fatto riporre i costumi e obbligato ad aprire ombrelli non esattamente da sole ed indossare maglioni. Ne hanno goduto i centri storici ne hanno goduto i musei napoleonici eccezionalmente aperti dalle 9 alle 23 (cioè come dovrebbero essere per un lungo periodo dell’anno) così come ad orario continuato è rimasto (finalmente!) aperto il museo archeologico della Linguella. Ma sono molte le le collezioni elbane accessibili e visitate tra le quali quelle di Rio nell’Elba dove si è saltato il giorno di riposo di lunedì a Pasquetta. Ora c’è da aspettare il controesodo con (purtroppo) meno problemi d’affollamento su navi e traghetti e magari incominciare a riflettere per la stagione prossima ventura e, visto che i correttivi in corsa raramente funzionano, a lavorare per una Pasqua 2004 (e zone collegate) più accattivante per i turisti, pioggia o non pioggia.
Pasqua spiaggia ghiaie
Pasqua tre turisti nel tunnel