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Gragnoli: ho un sogno, Portoferraio senza auto

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 01 luglio 2006

La città di Portoferraio costituisce uno dei monumenti più significativi di progetto urbano del Rinascimento, sia per essere stata concepita e realizzata in tempi contenutissimi e come insieme u-nitario, sia per il contesto paesistico che ne fa certamente un unicum. Gli abitanti e la loro Ammini-strazione devono quindi avere consapevolezza di essere costituiti come custodi di un bene culturale di altissimo valore, con i vantaggi che questo comporta e ancor più può comportare se quella consa-pevolezza si realizza, e con alcuni svantaggi pratici, peraltro collegati più alle abitudini d’uso che a effettive scomodità. Stupisce infatti constatare come piccole città storiche –Aigues Mortes o Carcassonne, in Francia; Urbino e Pienza, in Italia, giustamente definite “città d’autore”–, senza poter contare sul mare, basino la loro fiorente economia essenzialmente sul pregio urbanistico, mentre Portoferraio sembra considerare un mero “in più” la propria monumentalità. Da un lato è quindi necessario sviluppare la massima valorizzazione della risorsa Centro storico, attraverso un progetto grandioso di restauro conservativo e di mobilità turistica interna con mezzi idonei e specifici; dall’altro si deve prendere da subito atto che Portoferraio non può essere gestita e vissuta come un agglomerato urbano qualsiasi: il che significa ponderare le scelte gestionali avendo riguardo prima di ogni altra considerazione alla natura monumentale della città. I cittadini e le categorie economiche devono essere consapevoli del debito (anche economico) che hanno per la rendita di posizione costituita dalla loro ubicazione nel centro storico, e devono di buon grado accettare di pagare alcuni modesti svantaggi, che l’Amministrazione deve cercare di contenere al massimo, senza tuttavia incidere negativamente sulle potenzialità (anche economiche) che la qualità urbanistica può realizzare. Uno dei primi e più semplici interventi di riqualificazione della città si può attuare –c ome del resto l’Amministrazione ha prontamente colto– a partire dalla regolamentazione del traffico dei mezzi a motore nel Centro storico, ovvero nella parte della città contenuta dalle mura medicee. E’ di tutta evidenza che il punto d’arrivo dell’intervento consiste nella eliminazione tout court del traffico a motore, allo stesso modo che esso è escluso da aree di particolare pregio in molte città (per tutte valga l’esempio di piazza San Pietro a Roma –le cui dimensioni sono certamente maggiori di Portoferraio¬–, o del centro di Firenze e Siena, ma in realtà di quasi tutte le città–. Per Portoferraio questo provvedimento è particolarmente importante, perché permette di rivitalizzare la parte alta della città unificandola con la bassa in un contesto fruibile dai cittadini e dai turisti. La sparizione totale delle auto anche in sosta nelle strade (certamente non previste dal progetto di Cosimo) restituisce al progetto urbanistico un elevatissimo livello di qualità, costituendo un investimento prima di immagine (una città senza auto è una città che fa parlare di sé –si veda a esempio l’isola greca di Idra, dove non sono ammessi motori a scoppio, e che per questo è divenuta meta di un qualificatissimo e abbondante turismo–) e poi economico, poiché è evidente che le attività economiche – bar, ristoranti, negozi – si rivolgono a chi va a piedi. In prospettiva della piena realizzazione di quell’obiettivo, raggiungibile certo in tempi lunghi e soltanto se posto al centro di tutta l’attività amministrativa dei prossimi anni, si può iniziare da subito realizzando interventi semplici e chiari, come quelli proposti in questi mesi alla cittadinanza, come primo nucleo di interventi graduali, impegnando l’Amministrazione a sviluppare una campagna di informazione sul significato e l’importanza delle decisioni che verranno poste in essere. Per la realizzazione di un sogno (utile a tutti i cittadini, agli operatori economici e agli ospiti) è necessario, avendo ben chiari gli obiettivi finali, procedere con una precisa programmazione e pianifi-cazione degli interventi da realizzare (riqualificazione urbana, parcheggi, trasporti, ztl, telecamere etc.) e la destinazione/ricerca delle opportune risorse economiche (non solo comunali ma ministeriali, europee e regionali oltre che di privati e organismi come l’UNESCO)


portoferraio panorama da falcone

portoferraio panorama da falcone