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Le "schiave" di Porto Azzurro

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 30 giugno 2006

Prosegue il processo nei confronti di Mario Biisecchi finito in carcere nel luglio del 2002 con l'accusa di aver ridotto in schiavitù due commesse che lavoravano nei suoi negozi di abbigliamento, a Porto Azzurro. Dalle indagini dei carabinieri emerse una storia di sfruttamento e violenza ai danni di due ragazze slovacche. Le giovani lavoravano nei negozi di Porto Azzurro da un paio di anni. Secondo l'accusa, i titolari avevano requisito i loro passaporti, le costringevano a lavorare anche 18 ore al giorno, senza versare loro lo stipendio e dopo una giornata di fatiche dormivano una stanzetta dove durante l'orario di apertura il titolare faceva stare i suoi cani, due molossi corsi. Dopo 4 anni l'accusa di riduzione in schiavitù è stata archiviata, la linea difensiva dei legali è quella di dimostrare che anche gli altri fatti contestati non sussistono. Il processo è stato aggiornato al prossimo gennaio quando inizierà la fase dibattimentale effettiva, con l'ascolto dei testimoni.


porto azzurro striscia  bis

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