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Il generale Umberto Pinotti testimonia in favore del capitano Distefano

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 29 giugno 2006

Il comandante della Regione Carabinieri Puglia Umberto Pinotti, di origine elbana, ha deposto come testimone al processo che vede imputato, insieme con altri due colleghi, il capitano dei carabinieri Salvatore Distefano, ex comandante della compagnia elbana, con l'accusa di aver ceduto oltre un etto di hashish a Germana Castro, domenicana di 33 anni e confidente dei carabinieri, durante una vasta indagine che portò all'arresto di numerose persone in ambito toscano. Il generale Pinotti ha difeso l'ufficiale che conosce molto bene, per averlo avuto sotto il suo diretto comando a Catania, dove l'allora tenente Distefano si era distinto per le sue capacità professionali in operazioni contro la mafia. Ma Pinotti ha espresso il suo giudizio (pesantemente favorevole) anche in relazione alla conoscenza dell'ambiente elbano. "Vivo - ha detto infatti il generale - quando il servizio me lo permette, a Porto Azzurro e nessuno mi ha mai parlato male del capitano Distefano, non ho mai saputo, direttamente o indirettamente, di abusi da lui commessi o di eccessi nello svolgimento delle sue funzioni. Così come ho sempre saputo degli idilliaci rapporti che manteneva con il personale". Con Distefano, 32 anni, ora in servizio a Firenze, sono imputati anche due marescialli, l'ex comandante della stazione di Capoliveri, Antonio Pinna, e il suo ex vice, Benedetto Russo, entrambi trasferiti ad altro in carico e rispettivamente ora in servizio a Piombino e a Rosignano Marittimo. Nello stesso processo viene giudicata in contumacia anche la donna sudamericana. La deposizione di Pinotti, convocato come teste dalla difesa di Distefano, è stata richiesta anche per il fatto che durante le indagini preliminari era stato messo in dubbio il modo di operare dell'ufficiale. "Salvo poi - ha spiegato Andrea Dinelli, uno dei difensori di Distefano insieme all'avvocato romano Pierfrancesco Bruno - non tramutare queste illazioni in formali capi di imputazione". Qualcuno avrebbe insomma dipinto, un quadro profondamente irrealistico della personalità e dei comportamenti quotidiani di un brillante ufficiale che, avendo contribuito in maniera decisiva allo smantellamento di lobby politico-affaristiche operanti in perfetto malaffare sul territorio dell'Isola d'Elba, si sarebbe procurato anche oscure e potenti inimicizie (non solo elbane).


Salvatore Distefano

Salvatore Distefano