Egregio Direttore, premettiamo di non conoscere bene la situazione del porto di Marciana Marina, quindi non parleremo dei progetti che appaiono sui giornali, ma ci pare che i soci della “Marina di Marciana Soc. Coop“ conoscano ancor meno bene il funzionamento della democrazia amministrativa e soprattutto della politica, che poi, se ricordiamo i nostri lontani studi liceali, sarebbe l’arte del governo della polis, della città. Invece i cooperatori marinesi gridano: “ Via la politica dal porto di Marciana Marina”. Ora, con tutto il rispetto dovuto a signori a noi sconosciuti è un po’ difficile (e un tantino autolesionistico) tenere fuori dalla realizzazione di un porto turistico la politica: - i porti si realizzano in base ad una cosa che si chiama “Piano regionale dei Porti e degli Approdi Turistici” che ci sembra preveda 300/400 posti barca a Marciana Marina, quel piano è stato approvato dai politici che abbiamo eletto alla Regione Toscana; - per realizzare un porto si deve tener conto di quel documento politico-programmatico e poi procedere all’approvazione, da parte dei politici eletti in Comune a Marciana Marina (si presume anche col voto dei soci della “Marina di Marciana Soc. Coop”) del Piano Strutturale, poi del Regolamento Urbanistico e infine del Piano del Porto, oppure, come si sta cercando di fare a Marciana Marina e non si è riusciti a fare a San Giovanni, con una conferenza dei servizi, alla quale partecipano Enti come il Comune e la Regione: che hanno praticamente il diritto di veto, e che rappresentano politicamente maggioranze di governo (centro-destra a Marciana Marine e centro-sinistra in Regione). - A discutere di questo, prima, durante e dopo, saranno chiamati un bel mazzetto di politici che sono stati eletti dai cittadini, in maggioranza e in minoranza, esattamente per fare questo: per occuparsi del governo della cosa pubblica (che comprende anche la realizzazione di un porto turistico) e per controllare che tutto avvenga secondo le regole, le leggi e possibilmente con il massimo beneficio per la comunità locale (ma questo dipende dalle diverse sensibilità politiche). - Forse, vista la situazione, non è molto saggio sputare addosso alla politica, magari sarebbe stato meglio cercare con la politica locale e regionale un colloquio per capire come funzionano le cose, perché la cooperativa di Marciana Marina sembra un po’ confusa e non basta un po’ di sano campanilismo tradizionalista per sconfiggere qualche pescecane imprenditoriale (non politico, ma magari con agganci politici locali e continentali) che ha messo gli occhi sul porto marinese e su qualche altro approdo. - Forse, se all’Elba non si sono realizzati i porti e gli approdi turistici previsti da più di venti anni dal Piano della Regione Toscana, non è perché c’è stata troppa politica, è perché la politica, soprattutto quella buona, NON è stata presente. Come non ci sembra che sui porti ci siano stati ostruzionismi di minoranze (anzi! E in qualche caso, magari!), né a Marciana Marina né altrove. Semmai c’è stato un dilettantismo della politica elbana che si perde davanti a cose troppo complicate e si ingarbuglia tra leggi regionali, legge Burlando, piani urbanistici e conferenze dei servizi. Forse dai politici sarebbe bene pretendere che studino e facciano bene la politica e non pretendere di metterli da parte con un proclama, che ora arriviamo noi e vi si insegna come si fa. Infatti, il dilettantismo non è solo dei politici e non sono solo i politici a far confusione. Quando si scrivere “i vincoli urbanistici sappiamo che esistono ma sappiamo anche che possono essere superati, è solo questione di volontà”, come fanno i responsabili della “Marina di Marciana Soc. Coop” si dice una cosa pericolosa, semplicistica e un po’ qualunquista… e per quella strada non si fa il porto tanto agognato. E’ strano che queste cose si dicano proprio a Marciana Marina, che ha provato a superare ed ignorare i vincoli per fare il Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico e ci pare li abbia dovuti riportare indietro e correggere i “superamenti di volontà”. La politica, quando è troppo furba, non paga! E l’antipolitica nemmeno! E chi schifa il contatto con i politici confusionari e invoca l’efficienza dovrebbe almeno chiedere il rispetto delle regole e non di superarle con furbate da Repubblica delle banane, perché poi contro i vincoli, le regole e le leggi ci si va a sbattere comunque. E’ molto strano che questo si dica in un paese dove Legambiente queste cose ai politici le fa notare sempre, evidentemente, egregio Direttore, il suo amico e compagno Mazzantini sta perdendo punti… Ma una ci sembra sfugga completamente agli estensori del divieto ai politici ad occuparsi del porto di Marciana Marina: quello di aver fatto loro per primi politica con una precisa e pesantissima affermazione politica contro i politici e quella di aver fatto un preciso e pesantissimo atto di politica costituendo una cooperativa che, crediamo, dovrà presentare un progetto contrapposto ad altri progetti, sottoporsi ad osservazioni di amministratori-politici, ambientalisti, cittadini (e concorrenti) e poi concordare con gli Amministratori-politici come amministrare un pezzo di territorio pubblico ed un bene di tutti, e proporre un modello di gestione economica e sociale del porto e del territorio e dei servizi. Questa roba qui si chiama politica e porre un veto ai politici e chiederne l’allontanamento e la sospensione per un turno portuale non ci sembra sia il miglior modo di farsi alleati. A proposito: ma è possibile che in quella Cooperativa non ci sia nemmeno un Assessore, un Consigliere Comunale, un politico, un iscritto a un partito qualsiasi? Che hanno fatto, hanno chiesto di dimettersi a tutti e di strappare le tessere? Oppure sulla porta della sede della “Marina di Marciana Soc. Coop” hanno messo un cartello “Qui cani e politici non possono entrare”?
Marciana Marina il Porto aereo