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Migliorate le condizioni del santilariese che ha tentato il suicidio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 19 aprile 2003

Sta (almeno fisicamente) bene il santilariese che ha tentato il suicidio ieri sera, mentre sotto casa sua stava passando la tradizionale processione del Venerdì Santo. Si sono appresi intanto alcuni altri particolari sul quasi incredibile salvataggio: per iniziare erano tutti al seguito della processione i soccorritori che si sono precipitati dentro l’appartamento alle grida della ragazza che aveva trovato il fidanzato impiccato: un fratello del giovane che ha staccato l’appeso ormai privo di conoscenza e il Vigile Urbano Massimiliano Orzati che lo ha aiutato nella disperata operazione, i due medici che sono riusciti a rianimare il marittimo che, probabilmente a causa del suo stato di disoccupato, era caduto in depressione. Si può dire quindi che il corteo religioso nel suo insieme abbia salvato una vita, e la processione si è fermata intorno e davanti alla casa, anche chi non è entrato direttamente in azione ha partecipato con lo spirito. Intanto quella processione è terminata là, non è mai giunta a destinazione nella casa del Signore, ha ritenuto in alternativa fosse giusto fermarsi di fronte alla casa ed alla tragedia umana di un povero Cristo. Tutti si interessavano, c’era chi pregava e chi offriva il suo interessamento perché al giovane fosse garantito un lavoro appena si fosse ripreso. Ma pensiamo che questo salvato per un quasi-miracolo al momento abbia bisogno di altro. Dopo aver sentito brani della sua storia, e saputo che aveva già tentato, poche settimane fa, di fuggire dalla vita, ci pare importante che egli recuperi la sua serenità. E importante che la processione salvifica continui, in forma di solidarietà, sostegno ed affetto della comunità nei suoi confronti e nei confronti della sua famiglia. E dopo, certo, occorrerà dargli un lavoro, perché un lavoro può contribuire a restituire ad un uomo la voglia di vivere. Tutto questo in un’isola che le pubblicità ammiccanti descrivono come paradisiaca, ma che molti (lo dicono le assurde statistiche sui suicidi e sui tentati suicidi “made in Elba”) vivono come un autentico inferno.


sant'Ilario 3

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