E' motivo di sconcerto e dispiacere, l'esordio del gruppo consiliare dei minoranza. Per il tono inutilmente ostile, gli argomenti pretestuosi e approssimativi, e per quelle che vogliamo considerare sviste o dimenticanze. A proposito della convocazione del consiglio comunale, intanto, gli amici de "il lavoro è progresso" si potevano facilmente risparmiare la sconcertante affermazione per cui "l'invito in barba alla legge è firmato non da lui (dal sindaco) ma dal suo vicesindaco". Come tutti sanno, infatti il vicesindaco è pienamente legittimato a firmare quell'atto. Su quello che chiamano "il dispetto a Mussi", vale a dire la convocazione il venerdì, il secondo abbaglio. Dichiarano: "Bosi non potrà certo negare di sapere che il venerdì è giorno canonico di riunione del Consiglio dei ministri", ma ignorano che quel giorno il Consiglio dei ministri non c'è stato. Comunque, quando il ministro farà presenti le sue preferenze, queste saranno ovviamente tenute nella massima considerazione. Anzi ci aspettiamo che non voglia limitare il suo impegno a qualche presenza in Consiglio. Altra svista sulla nomina della commissione edilizia: la consultazione dei consigli professionali provinciali che hanno chiesto non è prevista, né è stata esperita per formare la commissione in carica. Il consiglio si è limitato poi a confermare la commissione uscente, tecnicamente ineccepibile e efficiente, che in parte dei suoi componenti ha già avuto l'approvazione della minoranza nel passato mandato amministrativo. Infine il presidente del Consiglio Comunale e le dimenticanze. E' possibile che l'episodio sia stato rimosso, ma il capogruppo di minoranza e l'esponente di Rifondazione sono contattati, per sondare le loro intenzioni, e hanno risposto con un elusivo e dilatorio "vedremo". Quindi in consiglio -la sede istituzionalmente preposta al dialogo fra i gruppi- dalla maggioranza è arrivato l'invito a tutti a riconfermare il Presidente del Consiglio uscente, che ha ricevuto in passato dalla stessa minoranza ripetuti attestati di stima e apprezzamento, per la gestione autorevole e imparziale dell'assemblea. L'invito è caduto nel vuoto, non sono arrivate richieste né proposte alternative, a conferma della strategia prestabilita: votare contro tutto e tutti, a prescindere da ogni valutazione di merito, per prefabbricarsi uno sterile e pretestuoso argomento polemico. Un atteggiamento davvero poco lungimirante, questa chiusura totale, che non fa gli interessi del Comune, e preclude alla minoranza consiliare e alle forze che rappresenta la possibilità di recuperare autorevolezza e fiducia. Lo stesso dicasi per affermazioni offensive come "simil corte di Versailles", che ovviamente non raccogliamo: testimoniano che l'elaborazione della disastrosa sconfitta di meno di un mese fa è un percorso ancora ben lungo, e non è esente da sgradevoli cadute di stile. Il sindaco Bosi ha rivolto all'opposizione l'invito a collaborare, ad avanzare proposte e suggerimenti. Per il bene di tutti ci auguriamo che questa disponibilità sia raccolta, e che il gruppo di minoranza, come quello del passato mandato, abbia il coraggio e l'intelligenza per guardare all'interesse pubblico, esercitando il proprio ruolo con discernimento e autonomia, senza cadere nella tentazione disfattista e controproducente di interpretarlo come una raffica di irrilevanti e incomprensibili “no”.
bosi cecchi