Furono 566 i rappresentanti di tutte le forze politiche italiane e della società, a lavorare a stretto contatto di gomito, nella fase Costituente del dopoguerra, per creare la Carta costituzionale nata dalla Resistenza. In tal modo trovarono spazio nei regolamenti, tutte le istanze e le esigenze del popolo, con una vera convergenza, e fu attuato l’interesse generale del paese. La legge fondamentale dello Stato è stata modificata in modo pesante da alcune forze politiche, che hanno voluto introdurre nuovi concetti cambiando articoli a decine. Modifiche che potrebbero incidere per oltre il 40% delle regole democratiche stabilite dal lavoro unitario di cui si diceva all’inizio. Modifiche che potrebbero trasformare nettamente la vita del Parlamento, i poteri del Premier e del Presidente della Repubblica, per fare solo alcuni esempi. Quasi tutti i costituzionalisti ritengono inaccettabile tale manovra e reputano migliore la Costituzione del 1948, ed anche la compianta presidente onoraria del Circolo, Carla Voltolina Pertini, si oppose decisamente alla manovra compiuta dal passato governo, che revisionò unilateralmente la Carta Costituzionale. Il Circolo Pertini crede importante scegliere il no nel referendum che gli italiani stanno per votare; per fare delle modifiche ampie della Costituzione, deve essere avviata una nuova fase Costituente, tale da ripetere l’operazione originaria che consentì a tutte le forze democratiche e sociali di individuare, insieme, i contenuti della legge madre dell’ordinamento giuridico italiano.
Costituzione salviamo la