Il tribunale penale di Genova ha respinto tutte le eccezioni sollevate dalle varie difese, soprattutto in relazione alle intercettazioni telefoniche, eccezion fatta per quelle relative alle parti civili, nel corso del processo per i presunti illeciti compiuti nell'ambito della realizzazione di un complesso turistico all'isola d'Elba. Sono stati estromessi dal processo il ministero della Giustizia e dell' Interno, limitatamente ai reati diversi da quelli commessi da pubblici ufficiali (in riferimento alle accuse di peculato, corruzione e abuso d'ufficio) e del Ministero dell'Ambiente, limitatamente ai reati diversi da quelli ambientali. Oggi in aula erano presenti due imputati, Vincenzo Gallitto, ex prefetto di Livorno e Giuseppe Pesce, ex prefetto di Isernia, già vice di Gallitto nella città toscana. Tra gli altri imputati figurano Germano Lamberti, ex capo dei gip livornesi e gli imprenditori edili pistoiesi Franco Giusti e Fiorello Filippi, e con capi di imputazione di minor peso il sindaco di Marciana Luigi Logi, l'ex-dirigente dell'ufficio tecnico del comune di Marciana, Gabriele Mazzarri, l'architetto Nicolò Carlo Piccinni e Francesco Sinisgallo. Le accuse nei confronti degli imputati sono, a vario titolo, corruzione, corruzione in atti giudiziari, concorso in peculato e abuso d'ufficio. Il processo proseguirà il 18 luglio, data in cui dovrebbe essere dato l'incarico peritale per le trascrizioni delle intercettazioni. Nella vicenda è risultato marginalmente coinvolto anche l'ex-ministro dell'ambiente Altero Matteoli, che i magistrati accusano di avere indebitamente avvertito l'amico prefetto Gallitto del sussistere di indagini a suo carico da parte della Magistratura finendo a sua volta intercettato.
Gallitto Matteoli