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NO, non seghiamo il ramo ( sul quale stiamo seduti ).

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 22 giugno 2006

È forse vero che, per quanto fasulla e nonostante i mal di pancia di parte dell’ Udc, la campagna del centrodestra per il SI al referendum di domenica sulla Devolution si presenta più efficace di quella del centrosinistra sul NO; lo è a partire dalla scelta di presentarla come Utile per l’ elettore, sparando lo slogan della riduzione del numero dei parlamentari e con esso della spesa pubblica dedicata, mentre la Difesa della Costituzione , argomento dei sostenitori del NO alla sua brutale modifica in parti delicatissime, appare a molti, cresciuti davanti le TV, come astratta. Gli argomenti del centrodestra sono quelli classici ed efficaci della pubblicità ( ma guarda il caso …! ), nel senso che presentano gli aspetti accattivanti del prodotto che si vuol far comprare: ad esempio, nel manifesto per il SI non si dice infatti che l’ efficacia della Devolution sulla riduzione dei parlamentari scatterebbe nel 2016 mentre il centrosinistra ha sulla questione proposte più efficaci e ravvicinate nel tempo. Da Lega Nord e Berlusconi viene chiesto di votare SI alle modifiche costituzionali da loro approvate e relative – tra l’ altro - al trasferimento alle Regioni di particolari funzioni in materia di istruzione, sanità e sicurezza, creando così una duplicità di responsabilità ( Stato e Regioni ) illogica e foriera di complicazioni burocratiche a danno dei servizi ai cittadini. Noi crediamo che la Costituzione Repubblicana non sia intoccabile, ma che le riforme che la riguardano debbano essere realizzate con lo stesso spirito unitario che la fece nascere come sintesi delle ‘famiglie’ e culture dell’ epoca , quella liberale , socialista/comunista e cattolica, evitando di buttare via il bimbo con l’ acqua sporca, di segare il ramo sul quale siamo seduti tutti in quanto cittadini . Con un bel NO sulla scheda di domenica e lunedì prossimi, eviteremo che ad un Senato federale solo di nome, si aggiunga addirittura una terza Camera quale sarebbe la prevista Commissione paritetica dei trenta più trenta ; con il NO terremo aperta la possibilità alle modifiche necessarie, condivise e migliorative della Costituzione. Per saperne di più: www.referendumcostituzionale.org


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