Acqua e coste, rifiuti ed energia sono le questioni che abbiamo approfondito in un anno di Agenda 21, apprestandoci a chiudere la prima fase con il rapporto sullo stato dell’ Ambiente per definire e poi realizzare azioni concrete di miglioramento della qualità ambientale e sociale dello sviluppo. In questo quadro sono certo che particolari ed importanti contributi verranno dalle relazioni dei rappresentanti delle altre isole del Mediterraneo, con la consapevolezza che dal confronto e dallo scambio possano derivare vantaggi per tutti Non vorrei essere troppo ottimista, ma credo di poter dire che anche all’Elba e nell’Arcipelago Toscano stiamo superando, sia pure gradualmente, la separazione culturale tra sviluppo e ambiente, nella convinzione che ambiente è condizione primaria e vitale per lo sviluppo, e che la protezione e la salvaguardia della risorsa natura sono fondamentali per la nostra economia e che pertanto, non più come uno slogan declamato ma come una rinnovata capacità progettuale operativa, occorre puntare alla qualità piuttosto che alla quantità. Vanno in questa direzione la gestione associata del piano strutturale, la proposta per un piano energetico unitario basato sul risparmio e le fonti rinnovabili, gli sforzi per portare a sistema gli annosi problemi dei rifiuti e dell’acqua, la cura dell’assetto idrogeologico del territorio che è una nostra precisa competenza e che stiamo rafforzando, attraverso l’ istituzione del Consorzio di bonifica, proprio per prevenire episodi negativi come gli allagamenti del 2002 e i pericoli sempre incombenti di eventi franosi e alluvionali che nel passato hanno procurato danni gravi anche all’immagine dell’economia turistica locale. A mio avviso credo sia importante mantenere e rafforzare la rete – politica ed istituzionale - tra le isole minori del Mediterraneo, dedicando alle loro problematiche specifica attenzione e adeguate risorse anche a livello europeo. E credo, altresì, che sia da condividire e da sostenere l’esigenza emersa in sede AN CIM per la predisposizione di un’apposita legge nazionale a favore delle isole minori. In questo senso si pone la rivendicazione della continuità territoriale, quale diritto alla mobilità per gli abitanti dell’Arcipelago Toscano, reiterando la proposta già avanzata in sede parlamentare nella precedente legislatura. Così come si inserisce il progetto per uno studio di fattibilità a cui sta lavorando la Comunità Montana in accordo con la Provincia di Livorno con finanziamento comunitario, per la realizzazione di un collegamento marittimo fra le isole dell’Arcipelago, che la Regione ha fatto proprio e che sarà esaminato a Atene il 5 luglio prossimo nell’ambito del programma europeo sulla sicurezza e la navigazione. Ormai è opinione diffusa, concludendo, che la qualità dei servizi per i residenti di in territorio particolare come un’isola diventa immediatamente valore aggiunto per il turismo, che delle isole è l’economia fondamentale se resta sostenibile e non viene usato per giustificare una rendita basata sulla progressiva distruzione del valore primario che è il territorio. L’economia delle isole può crescere attivando nuovi segmenti di imprenditoria che partano dalla valorizzazione dell’ agricoltura e dei prodotti tipici, della natura, della biodiversità e della storia dei nostri territori.
Elba foto satellite ingrandita