Si è riunita ieri la conferenza dei servizi sul nuovo approdo turistico di San Giovanni per la realizzazione di 350 posti barca previsti dal piano regionale dei porti e degli approdi turistici nella costa della frazione portoferraiese. «La conferenza - si legge in una nota del comune - ha preso atto della necessità di completare l’iter di approvazione degli strumenti urbanistici comunali per poter esprimere un compiuto giudizio sui quattro progetti presentati ed ha pertanto rinviato i propri lavori». I progetti erano già stati sottoposti ad una gragnuola di osservazioni, in particolare il circolo dell’Arcipelago di Legambiente aveva sollevato forti perplessità sull’impatto ambientale e paesaggistico e sui forti vincoli ambientali ed idrogeologici presenti nell’area. La decisione mette a rischio anche l’altra conferenza dei servizi prevista per l’approdo turistico di Marciana Marina: anche in quel comune gli strumenti di pianificazione portuale. Il sindaco di Portoferraio Roberto Peria, ha sottolineato la fondamentale importanza dello sviluppo a mare della città, quale strumento per la riconversione e la crescita del nostro modello turistico locale. «Non si deve più parlare tanto di come costruire porti ed approdi turistici – ha detto Peria – quanto piuttosto di sviluppare una nautica di qualità, intesa come filiera complessiva in cui il sistema degli approdi, della cantieristica, dei servizi, delle infrastrutture, delle aree a verde, della viabilità e delle piste ciclabili diventano elementi di un disegno omogeneo, unitario e coerente: un sistema di portualità turistica di Portoferraio, quindi, con le sue articolazioni. Da questo punto di vista abbiamo tre straordinarie fortune: quella di avere un’area di transito, quale la darsena medicea peraltro straordinariamente ricca di valori; quella di avere un’area cantieristica, con notevoli possibilità di riqualificazione e sviluppo; quella di avere una straordinaria qualità architettonica, urbanistica ed ambientale complessiva, chiaramente testimoniate dalla stessa darsena e da San Giovanni». «Queste specificità vanno messe in rete e va costruito il sistema unitario, dove appunto c’è tutto: tre approdi, un porto commerciale con tre milioni e mezzo di presenze (terzo porto italiano), la crocieristica (circa 30.000 presenze), la cantieristica, i servizi, la qualità urbana. E’ questa la visione della regione Toscana ed è questa la visione del comune di Portoferraio – ha chiarito il sindaco - in Toscana vi sono molti porti ed approdi. Ma per guardare ad aree che hanno la nostra qualità architettonica ed ambientale bisogna andare forse a Portofino o in Francia. Con la regione, la provincia, l’autorità portuale, abbiamo pensato di fare qualcosa di unico a livello toscano ed a livello nazionale. Questo percorso richiede regole ed idee. Le prime vanno completate e verrà fatto peraltro in tempi brevi, le seconde saranno affinate in questi mesi attraverso un confronto serrato con la città». www.greenreport.it
San giovanni portoferraio