La conferenza regionale “Turismo e Innovazione” tenuta a Firenze il 6-7 giugno ha visto la partecipazione di numerosi enti e categorie dell’Arcipelago; tra questi la Comunità Montana con il presidente Danilo Alessi. I lavori, suddivisi nelle diverse sessioni, hanno affrontato questioni quali “Destinazione turistica: il territorio come sistema“, “Le infrastrutture turistiche per un’ offerta competitiva”, “Il riposizionamento della Toscana nell’offerta turistica globale” , “Le nuove frontiere del marketing turistico”, fino alla presentazione del lavoro svolto dalla Film Commission, la struttura regionale che favorisce l’ utilizzo cinematografico e televisivo dei paesaggi e della città toscane. In apertura della prima sessione dei lavori, quella sul territorio come sistema , il Presidente della CM Danilo Alessi ha svolto il seguente intervento: In un passaggio dell’intervista rilasciata domenica scorsa ad un quotidiano della costa, l’Assessore Anna Rita Bramerini dichiara che “è la domanda a determinare l’offerta, che il turista è decisamente più consapevole e che per questo cerca più suggestioni dalle sue destinazioni. Ad esempio, aggiunge l’Assessore, nel balneare lo sforzo va nella direzione di integrare il mare con le altre offerte, come gli itinerari eno-gastronomici e culturali, sfruttando bene anche il contesto naturale, a cominciare dai parchi di San Rossore, della Maremma, delle Apuane”. E dell’Arcipelago Toscano, aggiungiamo noi, convinti come siamo del potenziale valore aggiunto che il Parco Nazionale può esprimere per un turismo che non voglia continuare a vivere sulla rendita di posizione del balneare e sul massimo della concentrazione stagionale. Nella specificità del suo ruolo di coordinamento e programmazione delle politiche comprensoriali, la Comunità Montana ha pertanto puntato al coinvolgimento di tutte le isole dell’Arcipelago, andando oltre i limiti territoriali del Parco e assumendo competenza amministrativa su tutto il territorio insulare. Da Comunità Montana dell’Elba e Capraia, quindi, a Comunità Montana dell’Arcipelago Toscano, per fare sistema e per offrire un’immagine unitaria di un territorio che deve molto alla sua posizione geografica e alla sua natura. Ancora oggi queste caratteristiche delle nostre isole e del mare che le circonda sono il pilastro dell’economia basata sul turismo, un turismo che superata la fase pionieristica si trova a fare i conti con una concorrenza globale che può essere contrastata solo puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità. L’obiettivo, per il quale fidiamo anche sull’apporto e il contributo politico della Regione Toscana, è quello di un Distretto di qualità dell’Arcipelago che riguardi non solo la natura, ma anche l’ambiente, il territorio ed i servizi per favorire ai residenti le stesse condizioni di vita degli altri cittadini toscani. Che l’Arcipelago Toscano possa essere naturalmente un Distretto di Qualità, deriva dal fatto oggettivo di essere un sistema territoriale omogeneo e delimitato, vocato ad ospitare esempi di qualità ambientale, naturale, paesaggistico e storico-culturale di elevato ed indiscutibile valore. Assumono pertanto rilevante importanza alcuni progetti di cui ci siamo fatti carico per garantire i collegamenti fra le isole e per ottenere il riconoscimento della continuità territoriale; la proposta, evidenziata nel Pasl provinciale, di una rete delle infrastrutture per la ricettività diportistica e portuale sostenibile; la definizione di un programma triennale di promozione turistica dei parchi e delle aree protette locali, inserendo l’ambito territoriale dell’Arcipelago Toscano in una promozione congiunta di area vasta che comprenda la maremma e la costa; l’istituzione dell’Osservatorio dei mammiferi marini, proponendo l’Elba e l’Arcipelago quale sede di un appuntamento annuale internazione sulla biodiversità del Mediterraneo, di cui lo studio dei cetacei è un aspetto di eccellenza; la realizzazione di un piano di recupero e valorizzazione dei beni culturali e dei geositi (basti pensare ai percorsi del granito e ancor più alle vie del ferro estese al territorio delle colline metallifere). Offrire, dunque, qualcosa di più, qualcosa di diverso che sia in grado di definire e fare emergere la propria specifica identità territoriale, andando oltre e integrando la formula mare e spiagge, comunicando anche tutte le altre peculiarità che interessano la cultura, lo sport, l’ambiente, le produzioni tipiche riconducibili ad un marchio territoriale, le nostre tradizioni. Un libro uscito di recente dal titolo “Marketing per le Isole”, redatto da due giovani studiosi-imprenditori del turismo elbano, si apre citando una definizione su cos’è la “destinazione turistica”, cioè “ un’area geografica e commerciale capace di attrarre il turista e nella quale si concentra l’offerta di una rete di servizi tale da soddisfare i bisogni dell’ospite” . In un’area con queste caratteristiche (compresa quella dell’ Elba e dell’ Arcipelago) abita una popolazione residente che, oltre a lavorare e a vivere in gran parte di questa economia, usufruisce per 12 mesi all’anno degli stessi servizi di base che per poche settimane interessano anche migliaia di turisti. Ne consegue, ovviamente, che il miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini residenti, soprattutto in aree come le isole e la montagna, è di fatto una qualificazione dei servizi resi anche al turista che quei territori frequenta . Gli sforzi per attrarre flussi sempre più ampi di turisti, incentivandone l’arrivo in periodi meno tradizionali per non collassare il sistema e la fruibilità del territorio, rischiano di essere vanificati se l’esperienza che poi il turista ha, è modesta o addirittura negativa. La parola sulla quale vale la pena concentrare attenzione e risorse, almeno nel nostro territorio, è dunque, ancora, qualità, a partire dai servizi di base quali la sanità, l’energia, i rifiuti, l’acqua, i trasporti, la cura del territorio, fino alla ricettività extra-alberghiera e ai servizi alla persona. C’è da dire, inoltre, che ove esistono un Parco Nazionale e il Santuario dei Cetacei, nonché un’area marina protetta e siti di grande interesse comunitario, lo stesso sviluppo del turismo diportistico e della filiera indotta non può prescindere dal rispetto degli eco-sistemi marini, che altro non è che il primo servizio di qualità che si offre a chi frequenta il mare, sulla spiaggia come sulla barca. La promozione, certo, intesa come sistema della qualità del territorio della Toscana, resta ed è, giustamente, l’obiettivo più immediato ed importante da perseguire. Il nostro è un territorio straordinario per diversità ambientali, storico-culturali, eno-gastronomiche, spirituali: si tratta quindi di avere coscienza di ciò che di unico abbiamo e di salvaguardarlo, di farlo conoscere con una informazione più efficace e mirata, di favorire in maniera sostenibile gli spostamenti di chi arriva per consentirne una agevole fruizione e di seguirlo, fin dove è possibile, anche quando fa ritorno a casa propria. Concordo con l’Assessore Bramerini quando nell’intervista che citavo all’inizio, diceva che occorre soprattutto una migliore organizzazione della promozione, non solo facendo squadra, ma anche agendo come una squadra. E se ciò vale in uno scenario regionale, ancor più deve valere, e realizzarsi, a livello locale. Su questa strada occorre lavorare e questa Conferenza può indubbiamente dare un contributo importante, gli stimoli e le indicazioni di cui abbiamo bisogno.
montecristo 3
gorgona paese
costa nord elba panorama
pianosa roccia
capraia porticciolo
Giglio: Campese
giglio giannutri striscia