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Approdo di San Giovanni, il progetto della cooperativa

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 11 giugno 2006

E’ andato a ruba nelle edicole di Portoferraio il numero di Giugno della rivista Nautica. Informa della Conferenza di che si terrà a Portoferraio, all’isola d’Elba, il 15 giugno prossimo, l’attesa Conferenza di Servizi - come prevista dal famoso Decreto Burlando, DPR 2/12/1997 n, 509, pubblicato su G.U. 18/2/1998 n. 40 - per decidere sulla costruzione del porto turistico da realizzarsi a San Giovanni e segnala fra i diversi progetti concorrenti, quello presentato dalla Coop Marina San Giovanni, poichè sostiene il giornalista Franco Bechini, intende svilupparsi nel rispetto dell’ambiente senza stravolgere i luoghi, e al contempo nel rispetto del portafogli degli utenti-soci Coop.. I 350 dei 600 soci che avranno diritto al posto barca dovranno sostenere una spesa media vicina a 36.000 euro compresi imprevisti, progettazione, studio impatto ambientale, direzione lavori, collaudo, sicurezza, rilievi e indagini diverse, espropri e IVA. Riporta inoltre il contenuto di una lettera inviata dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, nella quale Ruggero Barbetti, nominato dall’ex Ministro Matteoli a Commissario del Parco e decaduto in seguito alla nota sentenza della Corte costituzionale, scrive alla Coop Marina San Giovanni: ‘Prendiamo atto della proposta preliminare relativa alla realizzazione di un ‘porto verde’ in località San Giovanni, che riteniamo coerente con gli obiettivi e indirizzi del Piano del Parco, interessante quale progetto innovativo e alternativo ai consueti e attuali progetti di approdo e di ormeggio lungo le coste elbane e anche toscane”. Un riconoscimento importante. Aggiunge Barbetti che questo Ente fin da ora è disponibile a offrire la propria collaborazione anche attraverso le strutture tecniche del ministero dell’Ambiente, al fine di realizzare un vero e proprio approdo eco-compatibile anche se localizzato all’esterno di un’area protetta di grande valore quale ‘il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”. Nella Relazione Generale al Progetto Preliminare vengono indicati questi dati: - “l’unicità del luogo, che sta alla base del l’impostazione progettuale basata sulla volontà di realizzazione di un marina integrato con il contesto, all’avanguardia dal punto di vista tecnico ed estetico, in modo da proporsi come progetto pilota di una portualità turistica ecologicamente compatibile”; - ‘l’opportunità ambientale — spiega la Relazione - di poter realizzare un marina con tali caratteristiche è offerta da due fattori: 1° fattore: la committenza (promotori sono gli abitanti residenti a San Giovanni e Portoferraio, pari al 76% dei soci, riuniti in Coop; sono quindi i migliori rappresentanti della realtà locale); 2° fattore: la localizzazione del sito, che permette di eliminare muri paraonde e scogliere di sopraflutto in modo da rendere l’opera “leggera” e garantire il mantenimento della vista del Golfo di Portoferraio”. L’articolo di Nautica nel magnificare l’ipotesi progettuale evidenzia tuttavia alcune contraddizioni o carenze. Il Piano del parco citato da Barbetti è quello proposto dall’Ente Parco che non ha mai concluso il suo iter di approvazione. Inoltre l’Ente parco non ha competenza sull’approvazione del progetto di porto turistico. La percentuale dei soci residenti della cooperativa calcolata sul numero degli aventi diritto al posto barca potrebbe essere molto più bassa rispetto a quella dei soci residenti calcolata sul numero totale dei soci. Non sembra che il progetto abbia preso in considerazione e valutato l’impatto sulle presenze di carattere storico, artistico e culturale della diga progettata che, sebbene più bassa di quella degli altri progetti concorrenti, pregiudica il paesaggio della rada di Portoferraio riprodotta da stampe, quadri e cartoline. La tracimazione controllata dalla diga foranea prevista nel progetto della Cooperativa Marina di San Giovanni potrebbe non essere compatibile con la presenza di imbarcazioni nel porto; i progetti concorrenti prudentemente prevedono una diga molto più alta. Tenendo conto che un errore nel progetto potrebbe comportare correzioni nel corso della realizzazione dell’opera per alzare la diga alla quota prevista dai progetti concorrenti, per evitare ogni dubbio sarebbe indispensabile una specifica indagine condotta da uno studio indipendente da quello del progettista. Inoltre il tratto di costa interessato e le dimensioni dello specchio d’acque del porto sono enormi rispetto il numero di posti barca previsti che potrebbero raddoppiare smontando la diga di massi attualmente esistente. Sarebbe quindi necessario ridisegnare la diga foranea e limitare l’occupazione dello specchio d’acqua all’effettivo numero di posti barca previsti. La Conferenza di servizio prevista per il 15 giugno avrà di che ragionare nel disinteresse generale sulle domande di concessione presentate (e sulle relative osservazioni) per realizzare un porto turistico a San Giovanni. In tanto silenzio viene naturale una domanda. Qual è il progetto complessivo della rada, della portualità (trasporto, crociere e diporto) e delle aree complementari che il Comune di Portoferraio intende sostenere nel rispetto del territorio, dell’economia e delle aspettative dei residenti? TIRO FISSO (7) Poichè un articolo pubblicato nelle scorse settimane sullo stesso argomento ha generato una serie di incomprensioni (e rimostranze) ospitando un articolo "esterno" il direttore tiene a specificare: a) che non considera una vertiginosa crescita di posti barca nella Rada di Portoferraio come la panacea dei mali economici portoferraiesi, b) che al contrario esprime forte preoccupazione per la costante crescita del carico antropico che grava sulla Rada; c) che ritiene che i tratti di costa del golfo non ancora cementificati e banchinati debbano per quanto possibile rimanere come sono; d) che comunque è opportuna la presenza di una pluralità di gestori del turismo nautico, non sarebbe accettabile né conveniente per la comunità elbana il crearsi di un monopolio dichiarato o surrettizio sul golfo portoferraiese; e) che, quanto sopra premesso il diritto di navigare (ed ormeggiare) nelle acque portoferraiesi deve essere assicurato prima che ad ogni altro soggetto, ai cittadini residenti.


san giovanni panorama

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