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Controcopertina: La discarica di Lavacchio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 giugno 2006

Per un disguido ci è giunta con diversi giorni di ritardo una bella lettera del Giornalista del "Sole" Angelo Drusiani, la pubblichiamo ugualmente sperando che nel frattempo il problema lamentato dal Dott. Drusiani sia stato risolto (dopo la verifica cercheremo di dare risposte agli interrogativi posti da Drusiani: Ciao Sergio, è arrivato il rompiscatole. E’ da poco più di dieci anni che frequento la costa occidentale dell’Isola d’Elba, dopo averne trascorsi molti di più nella parte opposta. In questi ultimi tempi, ho percorso più volte la strada che porta a Lavacchio, spesso, per evitare il traffico che attraversa Marciana Marina. Anche qualche giorno fa, ho avuto occasione di dirigermi su quella strada e, per l’ennesima volta, al primo tornante, sulla sinistra, andando verso Lavacchio, ho rivisto il pessimo spettacolo che si mostra, quando vengono scaricati sul limitare del bosco lavandini, termosifoni e altri pezzi di sanitari, unitamente a piastrelle e quant’altro proviene dalla ristrutturazione di una parte d’immobile. E’ inutile analizzare le ragioni che inducono alcune persone ad evitare i costi di discarica, in questo caso, e a non rispettare l’ambiente, il prossimo, la stessa vita cui appartengono. Sarebbe tempo mal speso, tanto chi non ha rispetto, non ha rispetto, e basta. Mi chiedo, ma, soprattutto, lo chiedo a te, che dell’Isola sei un esperto e un difensore, per quale ragione l’Assessorato al Comune cui appartiene quella parte dell’Isola stessa non intervenga immediatamente, per rimuovere quella sorta di discarica a cielo aperto, che, permettimelo, è tutt’altro che un invito a percorrere quel tratto di strada. Mi chiedo pure perché, in tutti questi anni, non si sia provveduto a installare una telecamera, per risalire a chi, regolarmente, utilizza quel tratto di strada come personale zona di deposito di immondizia. Me lo chiedo, perché la presenza di rifiuti solidi è costante, anche se cambiano i prodotti, perché, immagino, qualcuno, privato o Ente pubblico, raccoglierà poi quei rimasugli di un’attività di ristrutturazione. Sarei pure curioso di sapere come convivano con una simile situazione, sia gli abitanti della zona, sia chi, nella zona stessa, esercita il proprio lavoro. Nessuno di noi, Sergio, può risolvere la situazione stessa, che, allo stato, pare ormai consolidata. Ci si può limitare a comunicarlo alle Autorità preposte alla salvaguardia dell’ambiente. Sarebbe bello che, tramite il tuo giornale, questa discarica non autorizzata potesse essere, con il tempo, messa sotto controllo e, in un secondo tempo, eliminata. A volte, Sergio, è bello sognare!


marciana pozzatello rifiuti inerti discarica

marciana pozzatello rifiuti inerti discarica