In questi giorni si va creando una grande confusione riguardo la realizzazione di un porto turistico nel Comune di Marciana Marina. Mi corre quindi l’obbligo di definire e chiarire la posizione della mia amministrazione a tale riguardo. Veniamo ai fatti. La Capitaneria di Porto di Portoferraio trasmetteva in data 10 maggio al nostro Comune la richiesta, da esporre all’albo pretorio, da parte della società Mast di La Spezia, di una concessione demaniale per la realizzazione di strutture per un “porto turistico” nel Comune di Marciana Marina. Tutto questo in conformità ad una legge dello Stato, il “decreto Burlando del 1997”, che consente ai privati di richiedere concessioni demaniali per la realizzazione di strutture, tra le quali anche porti ed approdi, dedicate alla nautica da diporto, quando queste siano previste da leggi sia statali che regionali. Facciamo qualche passo indietro nel tempo. Tutte le amministrazioni che mi hanno preceduto, da Bonanno a Berti fino a De Fusco, hanno fatto fare progetti per realizzazione di un approdo turistico, che potesse contribuire ad un più incisivo sviluppo della nostra economia. Nessuno, per diverse traversie ed opposizioni è riuscito a realizzarlo. Già dal lontano novembre del 1997, quando per la prima volta sono stato eletto, anche la mia amministrazione ha inserito, tra le opere da realizzare, l’approdo turistico. Abbiamo in un primo tempo fatto redigere un progetto, che, in vero, non ha incontrato il favore della popolazione, per cui abbiamo istituito una commissione, costituita da Enti, associazioni, varie categorie interessate e rappresentanti della minoranza, che facendo tesoro delle esperienze precedenti, ha contribuito alla realizzazione di una nuova ipotesi progettuale, sulla quale tutti si erano mostrati favorevoli. A questo punto, non essendo stato possibile ottenere alcun tipo di finanziamento (né europeo, né statale o regionale), il Comune, non possedendo le ingenti risorse necessarie per la realizzazione del progetto, ha scartato qualsiasi possibilità di interessamento diretto. Nel contempo, nel Regolamento Urbanistico, avevamo inserito le aree destinate alle infrastrutture necessarie per la realizzazione di un approdo turistico. Evidentemente, questo piccolo particolare è sfuggito alla minoranza sia ieri che oggi. E siamo giunti a qualche giorno fa, cioè alla presentazione di un progetto da parte di privati. Era infatti già da qualche mese che alcune società si erano rivolte al Comune perché interessate alla realizzazione dell’approdo turistico, previsto nel Piano Regionale dei Porti e che era stato inserito anche nel piano triennale delle opere da realizzare da parte della nostra amministrazione. Ovviamente ci hanno chiesto le indicazioni, gli orientamenti e le linee generali per realizzare e presentare un progetto che fosse il più conforme possibile alle necessità manifestate dalla commissione. Non potevamo certo impedire che società private richiedessero, secondo la legge, il rilascio di concessioni demaniali per la realizzazione di strutture per la nautica da diporto, richieste che vengono fatte non al Comune ma al compartimento marittimo competente per territorio, cioè nel nostro caso alla Capitaneria di Porto di Portoferraio. Ma non avevamo neppure intenzione di contrastarle, perché siamo convinti che, a questo punto, solo con l’intervento dell’imprenditoria privata, sia essa locale o continentale, in stretta sintonia con l’amministrazione comunale, si può realizzare e gestire una struttura portuale, che porterà vantaggi sia al Comune sia agli operatori economici e che darà ulteriori possibilità di lavoro ai nostri giovani, senza mortificare e danneggiare coloro che nel porto svolgono attualmente le loro attività. Quale era e qual è l’intendimento dell’Amministrazione di Marciana Marina? E’ semplicemente quello di realizzare un porto che serva veramente al turismo. E’ finito il tempo delle chiacchiere, è venuto per tutti il momento di scegliere se farlo veramente o lasciare tutto come adesso, all’improvvisazione e alla gestione di singoli privati, senza che nessun introito o vantaggio diretto entri nelle casse del Comune. Nessun Comune può realizzare e tanto meno gestire direttamente un’opera di tale importanza, ma allo stesso tempo nessuno può realizzarla o gestirla senza il consenso o l’accordo con il Comune. L’iter del decreto Burlando ha dei tempi precisi, ma abbastanza lunghi, che lasciano al Comune e quindi alla cittadinanza la possibilità di valutare e di concordare, con apposita convenzione, le condizioni che essa ritiene irrinunciabili. Quali il mantenimento e l’incremento dei posti di lavoro per cittadini di Marciana Marina, il tener di conto delle concessioni demaniali esistenti e dei posti barca riservati ai residenti. Una cosa deve essere chiara: senza questi presupposti, nessuno costruirà il porto turistico a Marciana Marina. Queste sono dunque le indicazioni che abbiamo dato e che daremo a chiunque , siano essi imprenditori marinesi, isolani o continentali, vorrà presentare un progetto che abbia il minor impatto ambientale possibile (nessuno vuole stravolgere la fisionomia del nostro paese), che segua il nostro progetto di massima, concordato all’unanimità da una commissione, che trovi un accordo realistico e serio con i beneficiari delle concessioni esistenti, che garantisca in modo equo il posto barca ai residenti e che porti vantaggi sia diretti che indiretti al Comune e di conseguenza a tutta la popolazione. Quindi nessun silenzio da parte nostra, anche perché le interpellanze della minoranza vorremmo discuterle nella sede opportuna, cioè il Consiglio Comunale. Noi non appoggiamo né sponsorizziamo alcun progetto; ma non siamo neppure soliti dare giudizi su ipotesi e soluzioni che non conosciamo, ma che certamente conosceremo e valuteremo con la dovuta attenzione. La realizzazione di un porto turistico è una cosa seria e non può essere oggetto di facile demagogia. Il porto è e resterà patrimonio del nostro Comune, perché qualunque sia la durata della eventuale concessione, dopo tale periodo tornerà ad essere nella piena disponibilità, anche gestionale, del Paese. Non svenderemo niente: da privati è attualmente gestito, da privati continuerà ad esserlo, ma con vantaggi sia diretti che indiretti per il nostro paese. Stiano tranquilli i Marinesi, non accetteremo nessun progetto che non sia voluto dalla maggior parte di loro o che vada contro il loro interesse e quello delle generazioni che verranno.
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