Termini come intercettazioni telefoniche, telecamere, microspie, sniffing, hacking ci vengono propinati ogni giorno dall'informazione ufficiale, tutti ne parlano o magari ne hanno sentito parlare, l'unico dato certo che la grande maggioranza non ne capisce niente e non ne comprende fino in fondo le finalita'. E' passata quasi nel silenzio l'inchiesta che ha visto le dimissioni di Giuliano Tavaroli ex manager della sicurezza TELECOM per associazione per delinquere finalizzata alla violazione del segreto d'ufficio assieme a Emanuele Cipriani, il fondatore della Polis d'Istinto di Firenze, una delle più importanti agenzie investigative italiane. Nei computer di Cipriani e di Tovaroli i magistrati hanno scoperto un gigantesco archivio contente file su politici, magistrati, big della finanza e persino calciatori e arbitri: chiunque, o quasi, abbia giocato un ruolo di rilievo nelle cronache recenti del Paese, una sorta di centro d'ascolto parallelo fuori da ogni controllo. Poco tempo fa' leggevo l'ottimo intervento intitolato "Lo sceriffo globale" di Benedetto Lupi, dove prendeva in esame la questione della sicurezza globale e l'abuso della medesima, ne riporto un breve passo: "Per questi ultimi (i vandali) pare che lo Sceriffo Globale abbia particolarmente apprezzato l'iniziativa del Sindaco – Sceriffo di Porto Azzurro, Dott. Papi che ha deciso di collocare in paese 40 telecamere a circuito chiuso in grado di riprendere chiunque sia intento a compiere atti di vandalismo oppure un furto.", Condividendo il fatto che le telecamere di sorveglianza non servono, lo dimostrano gli attentati di Londra, che con 150.000 telecamere di sorveglianza dislocate nel centro cittadino e' la citta' piu' sorvegliata del mondo, i terroristi sono riusciti lo stesso nel loro intento. Alla luce di tutte le considerazioni sopracitate, letteralmete sobbalzato sulla sedia quando leggo che l'Amministrazione Comunale di Portoferraio vuole installare delle CCTV (Telecamere a circuito chiuso) per regolamentare la ZTL, un occhio indiscreto che 24/24h registra le auto in transito e non solo, uno strumento estremamente pervasivo nella vita dei cittadini che gia' lo subiscono passivamente quando si recano al bancomat, nei centri commerciali, negli aereoporti e ormai nelle vie di tutte le citta' sono sorvegliate, personalmente percepisco un certo disagio quando sono inquadrato da quell'occhio vitreo. Naturalmente la dottrina del "preventivo" inteso come guerra e spionaggio e' il dogma degli ambienti "Neocon" e "Ultracon" a livello globale, ma quello che piu' e' disgustoso sembra essere l'accettazione e l'assecondamento di tali pratiche anche nei salotti radical chich.Le domande ed i dubbi sono troppi a riguardo della faccenda, sintetizzando: Chi avra' accesso alle registrazioni? Esiste una policy che regolamenti il Data Retention (conservazione dei dati) e la successiva distruzione dei medesimi ? E' stato chiesto il parere dei cittadini? Quanto costa ? Su quali criteri di affidabilita' e sicurezza verra' designata la ditta incaricata di installare e gestire il sistema? E' davvero necessario barattare il diritto alla privacy dei cittadini con l'applicazione di un modello di controllo pervasivo ed invadente? E se casualmente o non, qualcuno accedesse illegalmente a questi dati, magari successivamente per ricattare un personaggio colto in atteggiamento non conveniente ? Per certo queste mie domande non troveranno risposta, ma sarei molto piu' frustrato se non le avessi formulate. Bisognerebbe anche comprendere che la questione non riguarda solamente i cittadini di Portoferraio, ma gli Elbani tutti che si recano a Portoferraio e sopratutto i pazienti ospiti (turisti). Concludo l'intervento con una citazione di Benjamin Franklin: "Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza." Ringrazio la redazione di Elbareport per lo spazio concesso.
semaforo e telecamera