Quando uno che ha fatto politica attiva per 35 anni ed il giornalista per 30, e poi si trova in barchetta ad orientarsi tra UDEUR, CCD, CDU, UDC, POPOLARI, D.E. e le altre 4.500 tra defunte e nuove sigle che hanno costituito se non case almeno accampamenti della dispersa turba democristiana, si rende ben conto della confusione indotta in un cittadino “normale” il quale, essendo sano di mente si occupa con moderazione della politica. Ci è venuto in mente quando, dopo una risposta "seria" agli appunti di Enrico Di Pede, nell'intento di spostarci sul cazzeggio e sullo sfottò abbiamo preso ad esaminare le singole posizioni delle “colonne portanti” della nuova UDC portoferraiese ed il loro percorso politico. Uno dei più complessi è quello che riguarda Pietro Galletti che era democristiano, poi popolare, poi Democratico Europeo ed ora UDC. Galletti solo negli ultimi anni è stato: Tanto al Governo quanto all’Opposizione in comune a Portoferraio come Democristiano. Tanto al Governo che all’Opposizione col centrosinistra, come Popolare. Contemporaneamente all’Opposizione della Giunta di Centrodestra di Portoferraio ed al governo con la giunta di Centrodestra in Comunità Montana come militante di Democrazia Europea. Contemporaneamente in un limbo di “simpatica” astensione verso la Giunta di Centrodestra a Portoferraio ed al Governo con la stessa formazione in Comunità Montana come membro del rinnovato UDC. Un vortice così turbinoso di formazioni politiche e schieramenti che, oltre a dimostrare il totale disinteresse (al limite dell'allergia) del citato verso le cariche, ad essere seguito provocherebbe una bestiale emicrania nel cittadino medio (e sano di mente). Ci sono nell’UDC anche altri casi di curioso zigzaghìo (es. PSDI-PCI-PDS-UDC) quasi di campitelliana memoria, e molti “qualche volta ritornano”. Si profilerebbe (le solite male lingue!) anche l’ingresso in squadra di qualche più linearissimo PCI-PSI-Margherita-UDC (quelli di A.N. so’ avvertiti: un po’ di tempo e arriva pure da voi). Ci rendiamo conto ahinoi di aver scritto cose pienamente comprensibili solo a chi ha trascorso molto tempo nel complicato gabbione della politica elbana che, tanti ci promettevano, doveva essere semplificato dalla crisi dei vecchi partiti e dal maggioritario trionfante. Ora ci è chiaro perchè l’altra quando sera abbiamo visto Massimo Findus D’Alema (e ci siamo messi un maglioncino per il gelo che emanava) e Rocco Yoghi Buttiglione (e ci siamo chiesti se i capelli glieli fanno col trinciaforaggio) dopo averli sentiti amabilmente cinguettare un una rischiosa quasi assonanza, ci è venuto su dall’animo un: “Aridatece la DC!” e poi preso il via: “Ardidatece il P.C.I.!” “Aridatece Moro e Berlinguer!” Se non ci fermavano chiedevamo che ci restituissero pure Craxi e Tanassi.