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I Ds e i parchi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 04 giugno 2006

E’ molto interessante il documento “Amare l’Italia amare i Parchi” approvato da Ds e Sinistra ecologista, una sintesi e prima bozza del quale era stata presentata qualche settimana fa a Rio Marina. Il documento dei DS parte dall’accordo di Durban per mettere l’accento su conservazione, “convenienza” della tutela della biodiversità, necessità di realizzare la rete ecologica. “La difesa della diversità biologica – si legge nel documento - corrisponde ad un vero e proprio interesse generale, globale, locale e intergenerazionale. Essa può essere realizzata solamente con solide e durature politiche pubbliche. Tra queste, quella per il sistema delle aree protette è strategica e fondamentale. Per riuscire a realizzare incisive politiche pubbliche, occorre superare celermente tutti quei ritardi che hanno finora impedito di dotare l’Italia di alcune essenziali precondizioni, come la definizione della Carta della Natura e del Piano Nazionale della Biodiversità. Due obiettivi che proponiamo siano considerati prioritari e come tali realizzati entro il primo anno di attività del nuovo Parlamento. Si tratta di strumenti indispensabili che vanno realizzati e poi applicati con il pieno coinvolgimento delle istituzioni scientifiche, delle università, dei centri di ricerca, delle regioni, dell’associazionismo ambientalista e sociale. È essenziale poi garantire in tutte le regioni l’integrale applicazione della Legge 157 e promuovere l’attuazione piena delle Direttive Comunitarie “Habitat” ed “Uccelli”, utilizzando maggiormente le competenze del mondo scientifico ed universitario nonché quelle di enti specializzati ed in particolare dell’INFS” . Sono affermazioni importanti, nuove se rapportate ad alcune esperienze e richieste locali che guardano ai parchi come semplici cartoline per turistifici, e che, fatte dal più importante partito dell’Unione e del governo non possono che essere accolte con grande attenzione e favore da chi da sempre lavora per lo sviluppo delle aree protette. I Ds superano così la dicotomia tra ambiente/ambientalismo e interessi delle comunità locali, proponendo uno sviluppo sostenibile basato sulla conoscenza della biodiversità del territorio vissuta come occasione, valore, capacità di scrivere il futuro sulla salvaguardia della propria identità territoriale e di scoprire/riscoprire ricchezze, rarità, esseri viventi ed ambienti. La conoscenza come risorsa da condividere tra Parco, territorio non protetto e comunità. Senza rozze semplificazioni, ma con un respiro a rete, che guarda all’Europa, al Mondo e all’Italia come scrigno di ricchezze dissipate, sprecate, non valorizzate. La critica forte allo svuotamento del ruolo dei parchi attuato dal centro-destra, non cede mai al localismo, ma prende lo spunto per fare proposte concrete di nuova gestione - alcune non del tutto condivisibili ma che possono essere una base di discussione - che hanno il pregio di porre sul piatto un’idea di modifica avanzata della legge 394 e della gestione dei Parchi che non ha niente a che vedere con le semplicistiche caricature e richieste improbabili che circolano anche in questi giorni all’Elba. “Si tratta dunque di definire e di valorizzare meglio i caratteri identitari e particolari delle diverse aree protette – si legge nel documento - Su questa base sarà anche possibile verificare più puntualmente nel tempo, ed attraverso un vero e proprio bilancio ambientale dell’area protetta, la corrispondenza tra gli “obiettivi di scopo” prefissati ed i risultati effettivamente ottenuti, valutandone così l’efficacia e l’efficienza gestionale”. Sono importanti anche i punti per il rilancio del ruolo e la qualità della gestione delle Aree Marine Protette, anche in vista dell’istituzione di quella dell’Arcipelago Toscano: “rafforzare la cooperazione istituzionale tra lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali per la definizione dei piani, dei programmi e dei progetti delle Aree Marine Protette; rendere più democratico il percorso istitutivo delle nuove Aree Marine Protette attraverso la sottoscrizione di una “carta programmatica” da parte del Ministero competente, delle Regioni, degli Enti Locali e degli attori sociali, economici e culturali interessati; rivedere le attuali forme gestionali per determinare un maggiore coinvolgimento delle istituzioni locali, di quelle regionali e delle organizzazioni del mondo della pesca insieme alle forze della ricerca e dell’ambientalismo; consolidare la collaborazione con le principali organizzazioni del mondo della pesca per la tutela e la gestione delle risorse ittiche; riformare gli enti di ricerca che si occupano del mare (CNR, ICRAM, ENEA) nel quadro di un processo di rafforzamento della ricerca oceanografica in Italia e nel Mediterraneo anche attraverso l’accorpamento delle diverse funzioni in un unico Ente; creare una rete delle aree marine protette italiane e del Mediterraneo”. Nel documento circolano molte delle idee e delle suggestioni sulle aree protette dell’ambientalismo più avanzato, quello del si come dice la Sinistra Ecologista, e si fa giustizia della comoda contrapposizione tra tutela ambientale e cultura di governo: “Vanno rafforzati i poteri e le funzioni della Comunità del parco per renderla più attiva, responsabile e coinvolta, pienamente e sistematicamente, nelle decisioni da prendere , così come va qualificato e reso più incisivo l’apporto che alla pianificazione ed alla gestione delle aree protette possono dare le stesse associazioni ambientalistiche”. Quella che il documenti alla fine propone è un patto tra conservazione della natura ed amministrazione, un’alleanza tra agricoltori, mondo produttivo e salvaguardia dell’ambiente. Una buona partenza per discutere serenamente, a quasi 15 anni dalla sua approvazione, di un adeguamento della legge 394, senza stravolgimenti ma raccogliendo la sfida di una nuova stagione per i parchi, necessari per difendere la vita, l’identità del territorio e la qualità del nostro sviluppo.


Torre di S.Giovanni  campo giorno

Torre di S.Giovanni campo giorno

serpi biacchi accoppiamento

serpi biacchi accoppiamento

incendio pomonte 2006 7

incendio pomonte 2006 7

plavio rocchi api miele

plavio rocchi api miele

tramonto a portoferraio da nave

tramonto a portoferraio da nave