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La Regione: Monodosi alberghiere, possono eliminarle direttamente gli albergatori

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 03 giugno 2006

Legambiente aveva sollecitato il presidente della regione Toscana Martini e l’assessore alla Sanità Rossi a prendere provvedimenti rispetto alle monodosi alberghiere che, secondo gli operatori turistici aderenti all’ecolabel “Legambiente turismo” non potevano essere eliminati per motivi “igienici” sollevati dall’Ausl (si allega la lettera), la cosa veniva sollecitata in particolar modo per gli Ecoalberghi presenti all’Elba, Versilia e l Mugello che hanno aderito all’ecolabel nazionale di Legambiente Turismo, il marchio ecologico che richiede impegni precisi di sostenibilità ambientale e alcuni comportamenti virtuosi, tra questi l’eliminazione delle monodosi dai prodotti per le colazioni e nei bagni e la loro sostituzione con ciotole, vasi o dispenser. “Purtroppo questa semplice misura – scrivevano Fausto Ferruzza e Umberto Mazzantini - che porterebbe per ogni attività ad una forte diminuzione dei rifiuti, attraverso l’eliminazione di una quota significativa d’imballaggio e permetterebbe l’utilizzo di prodotti biologici, locali ed equo/solidali (marmellate, confetture, miele, zucchero, yogurt, etc.), non è applicabile”. Legambiente chiedeva quindi alla regione Toscana “di adottare, sul modello di quanto fatto dalle regioni Emilia Romagna e Marche, una deliberazione od altri provvedimenti equipollenti che consentano, attraverso stringenti misure igienico/sanitarie, agli eco/alberghi di eliminare gradualmente le monodose”. Una misura che per il Cigno verde sarebbe urgente nell’Arcipelago toscano, dove le strutture alberghiere non possono ottemperare al protocollo previsto dall’ecolabel “perché la raccolta differenziata dei rifiuti non è ancora partita in maniera minimamente efficiente e diffusa (così come attestano anche i dati di ARRR del 2004, che vedono i comuni elbani agli ultimi posti della classifica regionale della raccolta differenziata)”. Il Capo di Gabinetto Antonio Cirri ha risposto per la regione spiegando la situazione attuale, le iniziative regionali e la possibilità di eliminare subito le monodose (si allega copia della lettera). “E’ opportuno precisare – scrive Cirri - che non esistono normative né nazionali, né regionali che obbligano all'uso di confezioni monodose. Le norme sanitarie vigenti consentono infatti più soluzioni, attraverso l'adozione di misure igienico sanitarie adeguate nell'ambito del piano di autocontrollo che qualsiasi responsabile di industria alimentare è tenuto ad adottare. In secondo luogo è utile ricordare che la Regione Toscana ha già emanato una delibera analoga a quella delle Marche, da voi richiamata, la n. 877 della Giunta regionale del 7/8/2000 ( che peraltro aggiornava la delibera 1031 del 14/9/1999). Tale deliberazione così come quella della Regione Marche, contiene norme generali di semplificazione e non fa riferimento esplicito all'utilizzo di monodose. In terzo luogo è opportuno segnalare che i nuovi Regolamenti Ce, in vigore dallo scorso primo gennaio, introducono novità normative che, probabilmente, rendono inefficace la citata deliberazione n. 87712000, in quanto contengono elementi che tendono alla massima responsabilizzazione dell'imprenditore pur consentendo con ampia libertà di scelta del sistema da lui ritenuto più consono alla propria situazione”. Quindi per la Regione “appare, con chiarezza, che la scelta di utilizzare confezioni monodose compete esclusivamente all'operatore alimentare il quale adotta il sistema di garanzia igienico sanitaria per lui più adeguato”.


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