Gli interventi di Sergio Rossi sulla storica disattenzione (delle Amministrazioni pubbliche) alla strategica area del Porto e di Nedo Volpini sulla concreta 'città futura', rimettono in carreggiata il dibattito nel centrosinistra e tra i soggetti che vogliono un'alternativa di governo a Portoferraio; se è giusto parlare anche di metodo, come si è fatto in questa prima settimana, è sacrosanto che si parli di merito, di scelte da fare, di progetti sui quali coinvolgere i cittadini e sui quali esprimersi. La Cgil, i Verdi e la Faita hanno ad es. detto qualcosa di pesante sul prospettato dissalatore e sulla questione sottesa, l' acqua . Acqua scarsa, sprecata e di pessima qualità (..ci risulta che il boro disciolto in quella proveniente dalla Val di Cornia sia il triplo di quello consentito per legge...fino al recente decreto che lo ha... 'regolarizzato'!!). Sono queste riflessioni pezzi di quel programma che non basta però enunciare perchè diventi consapevolezza che guidi le scelte degli elettori: occorre farlo vivere con approfondimenti e coinvolgimenti di cittadini, con l' informazione, ecc: per questo ci si è lasciati il 5 aprile con l' intenzione di darsi un metodo di lavoro..SAREMO AD ESEMPIO CAPACI DI PROMUOVERE UN INCONTRO SUL TEMA DELL' ACQUA, IN GRADO DI FARCI RAGGIUNGERE UNA POSIZIONE CONDIVISA NELLA DIREZIONE DI RISOLVERE L' ANNOSO PROBLEMA? (o di metterne almeno le premesse..) E così via su altre questioni.. Vorremmo quindi dare un contributo in tale direzione , riaffrontando un tema toccato, il 5 aprile, nell'intervento dei Verdi: quello sulla COSIMO dè MEDICI Srl. Riteniamo infatti sia questo argomento altrettanto strategico di quello dell' acqua, non fosse altro perchè il giro d' affari stimato della Darsena Medicea (gestita dalla Srl di cui sopra) funzionante giorno e notte tutto l'anno, è stimato in circa due miliardi di v.lire,oltre a poter stabilizzare almeno una decina di posti di lavoro. Orbene, comprendiamo che oggi non funzioni a pieno ritmo, ma qualche entrata ce l'avrà,no? Come si spiega che altri 30 000 euro si apprestino a lasciare le casse del Comune per andare a ripianare i bilanci in rosso della Cosimo? Che il bilancio della Cosimo dè Medici di Portoferraio, al 99% del Comune, non sia mai stato discusso in Consiglio Comunale è politicamente grave, configurando lo slittamento ,di fatto, della gestione di parte del bilancio di un Comune (gestito in forma di società mista) in una zona franca fuori da un rigoroso controllo istituzionale; che se ne parli in Giunta (se ne parla?) non basta, non è abbastanza trasparente, c' è un controllo relativo; i fondi con cui si ripianano i debiti della Srl, VENGONO PRELEVATI DAL BILANCIO PUBBLICO, non dalle tasche degli Assessori.. e quindi logica vorrebbe che le modalità della gestione finanziaria fossero chiare e trasparenti come quelle del Bilancio comunale. Questa titolarità dell' ente pubblico è evidente in tutti i passaggi fondamentali che riguardano la Cosimo d' Medici: l'atto di far parte della società (del 2001) fu approvato in Consiglio Comunale, così come passò dal consiglio il regolamento della Srl (sempre del 2001), così come il ripiano del deficit passa dal consiglio Comunale. Per fugare quindi dubbi di ogni tipo, nell’ interesse stesso dell’Amministrazione Comunale, è opportuno che si riconduca al più presto nell’ alveo del controllo democratico (che prevede conoscenza dei numeri e l' esercizio della normale dialettica maggioranza -minoranza) tale questione, con la presentazione e discussione pubblica del bilancio nella sua sede appropriata, quella del socio di stragrande maggioranza relativa, dimostrando così che non vi è nulla da nascondere, e per capire come mai, quella che sembrava poter essere una gallina dalle uova d' oro (per i bilanci pubblici) sia in realtà gestita in modo da essere un debito per le tasche dei cittadini.
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