La direzione dei DS dell’Elba critica con forza la scelta del Ministro dell’Ambiente di rifiutare il dialogo con la Regione Toscana per definire la Presidenza del PNAT , imponendo in maniera autoritaria un commissariamento che risulta antidemocratico ed inopportuno perché improntato ad una visione centralistica della cosa pubblica. Matteoli, rifiutando la disponibilità della Regione Toscana alla concertazione, ha imposto un uomo della destra elbana che si è sempre battuta contro l’istituzione del Parco. Il governo Berlusconi parla di federalismo ma poi nei fatti si dimostra più centralista che mai, cancellando, di fatto, con il commissariamento il contributo delle comunità locali alla gestione dell’Ente. In questo senso il Commissario decide di proposito di non coinvolgere le istituzioni locali e di avvalersi di uno stuolo di suoi fidati collaboratori, scelti solo in funzione dell’occupazione del potere nel PNAT. I DS elbani vedono nella nomina dei consulenti la tipica pratica dell’”inciucio” con cui si cerca di confondere incarichi professionali e incarichi politici al solo fine di sostituire, con figure che risultano un surrogato del Consiglio Direttivo, quelle cariche che invece la Legge avrebbe affidato a rappresentanti legalmente riconosciuti delle Istituzioni locali e nazionali. Così i consulenti rappresentano una “botteghina clientelare” di Alleanza Nazionale e del Comune di Capoliveri, cosa che mortifica la grandezza di un Parco Nazionale. Poiché i DS hanno da sempre considerato l’istituzione del Parco Nazionale una vera possibilità di sviluppo per questo territorio, chiedono che questo venga diretto in maniera democratica secondo quanto previsto dalla Legge 394, permettendo agli Enti Locali ed alle altre Istituzioni lo svolgimento del proprio importantissimo ruolo. I DS considerano necessaria una nuova perimetrazione del Parco, che permetta l’inserimento di aree di particolare interesse, senza però prevedere diminuzioni dell’attuale percentuale di superficie individuata. Questo anche nella previsione di rendere disponibili aree per l’attività venatoria, considerando inoltre la necessità di interventi più efficaci per il controllo dei cinghiali. I DS propongono, quindi, un nuovo modello di governo del PNAT con l’inserimento delle aree contigue. Ciò in funzione di una visione unitaria del territorio che possa dare risposte positive per una gestione più razionale e sostenibile dell’Isola d’Elba.
Parco cartina