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Controcopertina: Due risposte all'ecoscetticismo di Savino Carone

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 01 giugno 2006

Caro Sergio, ho letto l'interessantissima lettera di Carone riguardo l'inaffidabilità della scienza. Premetto che non sono un gretto positivista che crede ciecamente in tutto quello che dicono i "dottori", anzi...! Ma il giudizio frettoloso sull'incoerenza dei climatologi - come diresti te - mi perplime assai. E' vero che negli anni '70 molti (non tutti) i cosiddetti scienziati del clima avvertivano dell'incombente pericolo di una nuova era glaciale. Ma bisogna ricordare all'anonimo mittente della lettera a Carone che a quei tempi (ndr: 30 anni fa) la climatologia era una disciplina non molto più credibile della parapsicologia o dell'astrologia. Non si avevano i mezzi (computer, satelliti) e i dati empirici parlavano chiaro: la temperatura stava decisamente scendendo. Soltanto agli inizi degli anni '80 si è avvertita la necessità di coordinare e sviluppare gli studi di settore, in concomitanza con l'arrivo di finanziamenti importanti, da una parte, e l'inversione climatica verso il riscaldamento del pianeta, dall'altra. Questi giudizi sparati a zero a mo' d'insulto verso un'intera categoria mi sembrano, a dir poco, balzani. E' un po' come se uno si misurasse la febbre e vedendo il termometro fermo a 35° dicesse: "La temperatura scende paurosamente, bisogna fare qualcosa o ci tiro lo zampino!", e poi, dopo qualche ora, rimisurandosela, la trovasse a 40° e dicesse: "La temperatura sale paurosamente, bisogna fare qualcosa o ci tiro lo zampino!". Capisci che non è che il nostro paziente è un incoerente senza nozioni mediche, piuttosto, ha semplicemente constatato quello che stava accadendo. Né più né meno di come hanno fatto i climatologi dagli anni '70 ad oggi. E poi, il fatto che ci sia stato un Einstein non vuol dire che Newton fosse un imbecille... Angelo Mazzei Caro Sergio, ho letto la lettera riportata da Savino Carone - non si sa presa da quale giornale - che prende per i fondelli quelli che prima dicono che l’Europa si raffredda e poi dicono che il pianeta si riscalda. Carino, solo che forse c’è un’apparente contraddizione - e forse anche uno sbaglio di previsione di 20 anni fa, quando i modelli climatici e di riscaldamento, oggi ben indagati, erano agli albori – ma la cosa è plausibile, su questo c’è stato addirittura un film “The day after” che lo spiegava in maniera estrema e semplificata, ma lo spiegava bene. In soldoni ed a spanne: uno dei modelli più accreditati ci dice che prima, a causa dell’effetto serra, i ghiacciai e le calotte polari regrediranno, questo causerà però l’esaurirsi di uno dei grandi sistemi naturali e planetari di regolazione del clima: la gcorrente del Golfo – che riscalda e rende accettabile il clima di posti come le coste nord americane e del nord Europa atlantico. A questo succederà un’epoca di freddo intenso nel nord Atlantico ed una tropicalizzazione del Mediterraneo già in atto. I fenomeni climatici estremi – alluvioni, tornado in Europa, siccità devastanti, riscaldamento del Mediterraneo - di questi ultimi anni sarebbero proprio l’avanguardia e l’avvertimento di tutto questo. Oggi quasi nessuno scienziato serio – se non quelli a busta paga dei petrolieri – pensa che l’effetto serra sia “presunto”, è semplicemente accertato, ed è una cosa di cui parla diffusamente anche Al Gore, quello che aveva vinto davvero le elezioni contro Bush, mentre Bush è “sanamente pragmatico” e sull’inconsistenza del protocollo di Kyoto la pensa come i petrolieri amici suoi. Anche se non ho ben capito da che parte sta Carone, se con chi vuole il rispetto del protocollo di Kyoto o con chi dice che è una fesseria, tanto prima o poi dobbiamo morire ed è meglio morire con le tasche piene e chi viene dopo s’arrangi, ma non si può fare spallucce davanti alle previsioni degli scienziati di tutto il mondo, lo hanno già fatto nel passato intere civiltà che non hanno voluto cogliere i segni di catastrofi ambientali in arrivo - e per farlo non avevano nemmeno satelliti, scienziati e metereologi, ma solo astrologi e sciamani/preti molto relativisti – ci hanno lasciato delle splendide e desolate rovine archeologiche in mezzo a deserti infuocati o jungle impenetrabili. Ci dovremmo pensare e preoccupare anche noi, anche perché per il petrolio, e quindi per l’energia, il clima l’ambiente e l’acqua si stanno combattendo nel mondo diverse guerre, e in qualcuna siamo anche coinvolti. Intanto i profughi ambientali sono già milioni e interi piccoli Stati insulari del Pacifico stanno scomparendo sommersi da un mare che, secondo la lettera riportata da Carone, non si dovrebbe mai essere innalzato. Anche quell’Oceano lo avranno convinto “mammelucchi sovrascriventi e sovraeccitati”?. Umberto Mazzantini


ben agavi cielo blu panorama

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sdraio su portoferraio

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