Athos Caprilli è morto all’ospedale di Portoferraio questa mattina alle 6, dopo che da alcuni giorni le sue condizioni fisiche, precarie da tempo, si erano ulteriormente aggravate. Nato nel 1922, Athos aveva partecipato alla vita politica e sociale dell’Elba con una intensità e una passione che trovano pochi eguali. Reduce di Cefalonia, partecipo’ alla Guerra Partigiana in Jugoslavia (era l’esperienza di cui andava piu’ fiero). Dal dopoguerra la sua storia è quella di un militante comunista, impegnato nella vita di partito e nel sindacato. Nel PCI ricopre vari incarichi dirigenziali: segretario dell’allora sezione unica di Portoferraio -la sezione Gramsci- e, successivamente segretario della sezione di Carpani. Prima lavoratore della cementeria, poi dipendente della Provincia, partecipa attivamente alla vita della CGIL. Impossibile dimenticare l’attività con l’Associazione Italia-Urss, il suo impegno nell’organizzazione dei viaggi nella terra dei Soviet. Riuscì negli anni ’80 nel “miracolo” di portare in delegazione ufficiale a Mosca e in Georgia molti amministratori elbani, la maggior parte dei quali ben lontani da simpatie per quel regime. Ci sono foto che lo ritraggono sulla Piazza Rossa circondato da DC e socialisti, lui con un sorriso che descriveva alla perfezione la sua soddisfazione per questa cosa strana che era riuscito a fare. Ma il nome di Athos Caprilli nella memoria di molti è legato inscindibilmente con la sviluppo del movimento cooperativo sulla nostra Isola. In trent’anni di attività ha consentito a qualche centinaio di famiglie appartenenti al ceto medio-basso sparse in quasi tutti i comuni dell’Elba di poter accedere alla costruzione di una propria abitazione. Poi l’esperienza con la Cooplat, che nei momenti d’oro ha dato lavoro a tanta gente. Dopo tanti anni di lotte con il PCI e dentro il PCI al momento della scissione Athos è stato tra i fondatori all’Elba del Partito della Rifondazione Comunista. Aveva lasciato nel neonato PDS amici e avversari di sempre, ma non se ne preoccupava. Guardava avanti come se tutto fosse ricominciato daccapo. Il suo percorso politico degli ultimi anni lo vede avvicinarsi alle tesi cossuttiane: lascia il PRC “senza chiudere la porta”, ma non aderisce a nessun altra formazione ed a chi gli chiedeva provocatoriamente :”Athos con chi stai ?” rispondeva mandandolo a quel paese e dicendo “Lo volete capì che io so’ Comunista e basta!”. Chi lo ha visitato nei giorni scorsi ci racconta che “Gambetorte” ancora una volta faceva progetti per la sua futura attività politica : promuovere una lista unitaria per battere la destra a Portoferraio.