Orbene una collega che, bontà sua, ci vuole molto bene, ed è dotata di orecchio molto fino, mentre si trovava in quel della Piaggia a ridosso dello spoglio delle fatali schede e più precisamente nel lato infestato (ops! Festante) per la rielezione del Pater dei riesi tutti, ha afferrato un brano di una conversazione intercorsa tra un riconfermato amministratore riese (di cui non facciamo il nome ma che ha il cognome che inizia per “M” e finisce per “ella”), ed un altro operatore dell’informazione. Tralasciando le considerazioni di quest’ultimo delle quali, per usare un comparativo di estrema minoranza, c’importa assai meno d’un cazzo, vediamo cosa avrebbe detto il nostro, a furor di un centinaio di piaggesi preferenzianti riconfermato, reggitore dei destini delle genti dell’Elba Orientale. “Quello che non sopporto proprio è Sergio Rossi!” avrebbe detto il nostro tribuno evidentemente impegnato in una disamina dell’informazione locale dispensando alti pareri. Ci corre l’obbligo a questo punto di significare al succitato che non gli rendiamo la pariglia, e che anzi la sua presenza sulla scena politica ci risulta gradita ed essenziale. Infatti, finchè egli resterà attivo, saremo confortati dal pensare che qualcuno da prendere più e meno amabilmente per le mele c’è. In secundis lo invitiamo a mettersi l’animo in pace, dovrà sopportarci, ed anche se così non fosse, se smettessimo di occuparci di lui, per dedicarci a cose più serie ed intelligenti, come la raccolta di tranapecori o l’allevamento di pesci rossi, ci sarà sempre qualche giornalista che non persegue la via zerbina e trombettiera all’informazione.