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Diffidare della scienza?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 30 maggio 2006

Caro Sergio, la chiave di lettura di ciò che accade, di ciò che si sente, è così aggrovigliata che, passate in second’ordine quelle correnti di pensiero le quali, molto parzialmente, ma con buona volontà, hanno cercato di “sistemizzare” la nostra vita, che pure è sempre stata intrisa di dubbi e di relativismo, non certo quello etico, (non attribuibile a chi, per scelta ideologica e di vita, è sempre stato dalla parte dei più deboli, dei diseredati della terra), ma “circostanziale” cioè legato agli avvenimenti, sanamente pragmatico, si rimane leggermente o, meglio, grandemente, spiazzati, una specie di mammelucchi sovrascriventi e sovraeccitati. Ora, in un crescendo di complessità, le domande si moltiplicano, si scavalcano giorno dopo giorno, e non conta nemmeno più la buona regola “gratta gratta trovi sempre i soldi” perché spesso trovi imbecillità, cattiveria gratuita, inutile malafede. Come esempio ti invio un articolo che mi è capitato sott’occhio per caso ma che fa al caso del mio discorso: LETTERE AL DIRETTORE. So che anche lei, come me,se la ride o, almeno, diffida dell’apocalittismo di certi “esperti”. Lasci, allora, che ce ne godiamo una gustosa conferma. Sfogliando vecchi ritagli, càpito su pensosi servizi pubblicati dai quotidiani del 30 ottobre 1977,(te ne ricorderai anche tu), controllare per credere. Il giorno prima si era tenuto a Chamonix l’incontro dei più illustri scienziati europei sul tema”L’avanzata inarrestabile dei ghiacciai alpini”. Diceva l’allarmato comunicato finale di quegli ambientalisti: “Il ghiaccio aumenta in modo spaventoso: quello del Monte Bianco è avanzato in pochi anni di mezzo chilometro. La banchisa polare sta per raggiungere le coste dell’Islanda. La temperatura media dell’Europa si è abbassata di due gradi in un secolo”. Conclusione dei nobili umanisti: “Se si continuerà con l’attuale modello di sviluppo, dietro l’angolo c’è una nuova era glaciale”. Dunque, l’esatto contrario di quanto sostiene ora l’intrattabile vulgata ambientalista(ed io pure mi ritengo tale): temperatura in aumento inarrestabile, arretramento dei ghiacciai, desertificazione in atto, risalita dei tropici. Incuriosito sono andato a controllare: i firmatari dell’appello del 97, sono in gran parte gli stessi che – con la stessa sicurezza e con il medesimo scialo di dati “inconfutabili” – vorrebbero convincerci adesso che il mondo sta trasformandosi in un forno arroventato. Quelli, per intenderci fattisi apostoli del famoso e fumoso Protocollo di Kioto, basato su un presunto “effetto serra” che, trent’anni fa, provocava – stando ai medesimi intenditori – effetti contrari a quelli oggi sostenuti. Come al solito, aveva ragione Karl von Clausewitz: il modo sicuro per perdere ogni battaglia è affidarsi al consiglio degli “esperti”. Soprattutto se si appellano alla Scienza. Lo vedi com’è difficile Sergio? Non cito, per carità di patria, qualche previsione o ricetta economica, ove non cadere nel ridicolo, tanto, diceva saggiamente Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti.


ghiacciaio montagna

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