Fra qualche giorno si compie il secondo anno dell’Amministrazione Peria. Ricordare come si è arrivati al traguardo del giugno 2004, apre sguardi rivolti sia sui passati 24 mesi che su quelli che ci attendono fino alla prossima scadenza elettorale (primavera 2009). Il fatto o non fatto – pur restando nell’orizzonte – non deve farci smarrire lo sguardo prospettico, in avanti. In cantiere la maggioranza di “Portoferraio Domani” ha progetti avviati e da avviare, ha da recuperare carenze e rilanciare l’azione di governo. Ma in questo momento vorrei sottolineare che è importante rinnovarsi attraverso una ripresa di quello spirito partecipativo che ha caratterizzato un percorso e un tempo che rimarrà scritto nelle biografie personali e cittadina. Stiamo constatando, tra le altre cose, che nella città vi sono storie, competenze e impegni diffusi, da parte di singoli e realtà associative. Avevamo sottoscritto con la Città un “patto” i cui ingredienti erano la legalità, la trasparenza e il coinvolgimento. Questo patto non è stato tradito nella sua essenza: si può dire però che non è stato del tutto concretizzato. Mi riferisco al coinvolgimento e alla partecipazione. Nella parte, cioè, che costituisce la realtà più viva, più arricchente, probabilmente più bella di un’avventura come quella amministrativa e politica. Si potrebbe dire che siamo stati tanto “abili” da privarci di una ricchezza. Una ricchezza che è di tutti, e non solo di chi governa in questo momento. Non sto parlando, evidentemente, di quei momenti che definirei, a seconda del caso, informativi o concertativi (cioè la negoziazione con gruppi d’interesse organizzati o quella tra istituzioni o simili). Mi richiamo a quella partecipazione che si traduce attraverso istituti riconosciuti e regolamentati che la rendono esercitabile (consulte, referendum, forum, bilancio partecipato, ecc). Ma ancor più, mi riferisco ad una modalità partecipativa più fresca, dinamica, aperta. A quello spazio sociale e pubblico dove chi vuole può sentirsi “bene” nell’esprimersi (manifestando la sua appartenenza a questa città – e perché no? - il suo amore per essa, per chi ci vive, per chi fa fatica e anche per chi la pensa diversamente), dove si guarda al futuro, si propongono e mescolano idee. Se è vero che la politica nasce e cresce nella comunità degli uomini, tale spazio pubblico permette di superare le chiusure privatistiche e le marginalizzazioni di singoli, di esperienze, di culture. Ed è in questa direzione che stiamo pensando insieme al Sindaco (sindaco di tutti e contemporaneamente espressione della coalizione “Portoferraio Domani”) di promuovere, con convinzione ed entusiasmo, un momento partecipativo – a due anni dall’insediamento (una data intorno al prossimo sabato 10 giugno) – in cui volti, voci e passioni possano ritrovarsi per colorare il cammino di questa Città. In cui possano esprimersi le capacità propositive e di agenda (quasi una “città delle idee”). Un momento in cui, al limite, noi amministratori ci imponiamo il silenzio e svolgiamo il ruolo di attenti ascoltatori ed osservatori. Non aggiungo altro, se non una citazione (tanto autorevole quanto vera) che può rafforzare le intenzioni e i passi nostri: “Sono, insieme, le risorse di un ricco tessuto civile e culturale, da cui si sprigiona un potenziale prezioso di sussidiarietà, per l'apporto di cui si è mostrato e si mostra capace il mondo delle comunità intermedie, dell'associazionismo laico e religioso, del volontariato e degli enti non profit. Sono le risorse della partecipazione di base, che le istituzioni locali tanto possono stimolare e canalizzare”. (messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, 15 maggio 2006).
Portoferraio Panorama rada da Votterraio
marotti peria