Si alza il sipario sulla carta della natura dell’isola d’Elba, presentata questa mattina in un convegno sul tema «Il nostro paesaggio: spazio per la natura, opportunità per l’uomo», svoltosi al centro De Laugier di Portoferraio. La carta, realizzata è in formato .gif e consegnata ai partecipanti al convegno su cd rom, potrà essere inserita anche in internet. Si tratta di un documento caratterizzato da forte interattività, un lavoro che gli esperti del settore definiscono di ottima fattura e contiene numerosi tematismi di carattere ambientale e sociale. La carta della natura dell’isola d’Elba è stata realizzata in due scale: 1:250.000 e 1:50.000. Nel primo formato emergono maggiormente gli aspetti legati al paesaggio, nel secondo le caratteristiche bioetiche e degli habitat. Annalisa Amidei, che ha presentato il lavoro per conto dell’Apat, l’agenzia per la protezione dell’ambiente e del territorio che ha promosso il convegno elbano, ha spiegato che a livello nazionale «sono stati individuati 37 tipi e 2.060 unità di paesaggio». All’isola d’Elba sono state riscontrate te unità di paesaggio: montagna granitica, colline eterogenee e paesaggio costiero isolato. Per ognuna di queste esiste una descrizione egli elementi salienti. La carta degli habitat, invece, è stata realizzata con otto foto aeree e sopralluoghi. Quello più esteso è costituito dalle garighe silicicole, ovvero la macchia bassa mediterranea che vive sul degrado delle sabbie granitiche. Il secondo habitat elbano sono invece le riccete, il terzo habitat i centri abitati. Aggiungendo a questi ambiente i geositi, ovvero i luoghi di interesse minerario, il valore ambientale dell’Elba aumenta ulteriormente ed è confortato anche da un altro parametro, quello della sensibilità ecologica, che valuta l’equilibrio di ogni biotopo. Secondo queste analisi, il 33 per cento dell’Elba ha sensibilità molto alta ed il resto è a livello medio basso. Questo valore è comunque messo in pericolo da una pressione antropica che è alta nel 50% e molto alta nel 6% del territorio. La fragilità territoriale è alta nel 56% e molto alta nel 10% dell’isola. Se ne ricava che il grande pregio della biodiversità elbana è a rischio e sono in atto modifiche ambientali in numerose zone che potrebbero mettere ulteriormente in pericolo la biodiversità. La carta della natura potrà servire alle istituzioni locali per dare corso a strumenti di qualificazione e di protezione dell’ambiente. www.greenreport.it
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