Legambiente accoglie per metà il Piano Strutturale del Comune di Marciana. Nel documento stilato dai tecnici del movimento ambientalista c’è una sostanziale soddisfazione per la riduzione del numero delle unità abitative che il Comune ha introdotto nel nuovo Piano, presentato per la seconda volta alla luce delle precedenti critiche del Cigno. Infatti dai 614 nuovi appartamenti previsti dal vecchio Piano si passa ai 205 attuali, comprensivi di ampliamenti. Ma Legambiente osserva che “permangono ancora previsioni sovradimensionate e da rivedere, anche alla luce del recente nubifragio”. Ci sono, a loro dire, soltanto generiche e non strutturate indicazioni sulla salvaguardia del paesaggio che hanno il sapore di “lodevoli dichiarazioni di intenti” e non di precisi impegni concreti e operativi. In particolare contestano la stesura del Piano in assenza del Regolamento Urbanistico, il quale invece dovrebbe essere, a monte, una sorta di “documento guida” dal quale poter dedurre le diverse destinazioni dei territori comunali. Questa inversione, il Piano che precede il Regolamento Urbanistico, potrebbe infatti portare ad un ulteriore aumento delle zone edificabili in virtù del fatto che al Regolamento Urbanistico è consentito una modificazione delle perimetrazioni delle aree edilizie. Altra osservazione del Cigno è che nelle tavole di pianificazione sono assenti analisi e prospezioni sulle modifiche della popolazione che possano giustificare le quantità di nuove edificazioni. I dati di Legambiente rivelano nel Comune di Marciana una stasi demografica negli ultimi 20 anni, con un leggero aumento dovuto esclusivamente ad immigrazioni. I nuclei familiari risultano 1007 (di cui un quarto con un solo componente) e secondo i numeri del Piano la percentuale delle abitazioni non occupate oscillerebbe dal 60% al 70%, cadrebbe quindi l’emergenza proposta per motivare la costruzione delle prime case. Per il Cigno questi dati sono ulteriormente da correggere perché non si tiene conto della realtà di Procchio e località circostanti, dove risultano, in aggiunta a quelle censite dal Piano, addirittura 1097 unità abitative in più, con solo 258 occupate (il 23%). Per le località di Chiessi, Patresi, Pomonte, Zanca, Sant’Andrea, si esprime la condivisione della riduzione del numero di appartamenti, ma d’altro lato c’è preoccupazione per la tendenza alla creazione in queste zone, caratterizzate da case sparse e piccoli nuclei, di abitati omogenei e collegati che ne snaturerebbero l’assetto urbanistico originario. Un secco no va al “recupero ambientale” della miniera di S. Rocco per la quale è prevista una “rinaturalizzazione”, che Legambiente definisce strana e poco chiara. Per Procchio si chiede inoltre che vengano riviste le previsioni edificatorie soprattutto nelle zone interessate recentemente dall’alluvione, che richiedono perciò una nuova riclassificazione di rischio idraulico. Si sollecitano infine, all’interno di tutto il territorio marcianese, norme per la salvaguardia e tutela del patrimonio storico-culturale ben più efficaci di quanto genericamente contenuto nelle norme tecniche. Tutto ciò significa che Legambiente se da una parte ha apprezzato le correzioni del nuovo Piano presentato dal Comune di Marciana, d’altra parte non può dirsi pienamente in linea con i criteri che ne hanno ispirato la stesura, e propone una revisione delle previsioni, dei dati e delle cartografie che accolga le osservazioni formulate. Riportiamo nella rubrica “Ambiente” il documento del Cigno Verde nella versione integrale.
Marciana veduta
Marciana scorcio