Sabato scorso la giunta comunale e il gonfalone di Rio Marina non hanno partecipato alla manifestazione contro la mafia che si è tenuta a Pianosa alla presenza del procuratore antimafia Piero Grasso e dei familiari del giudice Antonino Caponnetto. Rio Marina era l'unico comune assente. Semplice distrazione, dirà qualcuno. In questi giorni, però, nelle case degli elettori riesi giunge via posta una busta trasparante che racchiude sia la propaganda della lista di Bosi sia una lettera intestata del comune di Rio Marina, con tanto di stemma comunale e la scritta "Il Sindaco". E' una chiara violazione delle norme elettorali e dell'art. 3 comma III° dello statuto comunale (Il Sindaco può autorizzare l'uso e la riproduzione dello Stemma del Comune per fini non istituzionali soltanto ove sussista un pubblico interesse). Ma è anche la dimostrazione che l'on. Bosi o chi per lui non conosce la differenza tra la comunicazione istituzionale e la comunicazione politica e per questo basta vedere il sito del comune. Noi vogliamo tenere i toni della compagna elettorale in un ambito civile perché preferiamo comunicare le nostre proposte agli elettori, e con loro affrontare i veri problemi di questa comunità: tanti negozi chiusi, tanti giovani senza lavoro e la casa è un miraggio. Bosi non è riuscito a creare sviluppo economico, oggi i negozi aperti sono molti meno di quando è arrivato. Tutti possiamo leggere: “vendesi, affittasi e cedesi attività”. Per risolvere i problemi veri non basta qualche monumento e qualche alberello in più. Noi, però, non possiamo tacere di fronte a continue scorrettezze che violano le principali norme della democrazia per cui tutti i candidati devono avere pari dignità e uguali opportunità.
Pianosa caponnetto a