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Controcopertina: Lo stralcio elbano della relazione 2005 della Fondazione Caponnetto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 18 maggio 2006

"Un anno all'Elba sembra passato invano - così si apre la sezione elbana dell'annuale rapporto della Fondazione Caponnetto che prosegue: . I recenti accadimenti avvenuti sull'isola destano sempre maggiore preoccupazione. Oltre alle inchieste, i cui sviluppi sono ancora in corso, che hanno portato a numerosi arresti e che la relazione 2004 ha abbondantemente trattato, preoccupa principalmente un fatto: * all'Elba le controversie si regolano con le cosiddette "bruciatine". A Portoferraio recentemente una delle principali ditte di movimento terra è stata oggetto di un incendio doloso organizzato in modo da portare alla distruzione dell'azienda. Successivamente due macchine di un albergatore di Capoliveri sono state distrutte da un incendio. Dopo un breve lasso di tempo, sempre a Portoferraio, un noto ristorante ha preso fuoco in modo doloso. L'isola corre un rischio molto grave da un punto di vista sociale: può diventare un luogo in cui a seguito dell'illegalità diffusa pregressa, su un terreno divenuto fertile, s'instauri un meccanismo culturale che porti naturalmente a dirimere le controversie imitando o compiendo atti tipici della criminalità organizzata. Se non si interviene al più presto nulla vieta che la situazione possa peggiorare ulteriormente. (...) Permangono inoltre i rischi del riciclo del denaro sporco come già detto nel rapporto 2004. In conclusione la Fondazione Caponnetto considera l'Isola d'Elba ad elevato rischio d'illegalità e ritiene opportuno intervenire con urgenza per non lasciare soli i cittadini elbani". Fin qui il (preoccupante) rapporto in margine al quale è opportuna una breve chiosa "a muso duro" tra noi elbani. Passate la parte maggiore delle campagne elettorali, e con esse, crediamo, buona parte delle ragioni per atteggiarsi a strenui difensori della sacra patria elbana ingiustamente vilipesa dai barbari continentali, prendiamo atto che c'è un lavoro da fare. Prendiamone atto con semplicità, con umiltà e con distacco politico perchè non esiste una legalità di sinistra e una di destra:la legalità ha il colore della legalità. Noi persone elbane dobbiamo farla finita con il produrre indagati a getto continuo, dobbiamo piantarla di fare finta di non vedere, dobbiamo recuperare l'antica sana abitudine di "fare l'occhi alle pulci" quando si esamina il nostro interlocutore sia esso candidato socio in affari, acquirente dei nostri beni, datore di lavoro, erogatore di servizi, perchè non è affatto vero che il denaro non ha odore, ce n'è di fortemente fetente in giro per questa isoletta verde e blu. Non si tratta di alimentare la cultura del sospetto e men che mai di scadere nel localismo (che è l'anticamera del razzismo) si tratta di essere un po' più intelligenti e meno furbi, e ricordare un vecchio adagio isolano che ci suggerisce vigilanza anche nei confronti di una possibile permeazione mafiosa della nostra società insulare, una linea comportamentale, dice: "E' meglio ave' paura che toccanne".


incendio zucchetta 1 dal duomo

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