Complimenti al Signor Beneforti ed al suo gatto. E’ delizioso il passaggio del voto per "abbassata di mano". Lo scoglio continua a sorprendermi, in maniera positiva, per la creatività intellettuale che vi ritrovo. Deve essere l'aria del mare, o l'influenza dei materiali ferrosi, comunque mi ci trovo molto bene. Com'è c'ha detto Paolo Pesciatini in un mitico consiglio comunale di Porto Azzurro (o è stato Berlusca?) "Hic manemus optime!" “.... e poi dicono che uno si butta a sinistra” (il grande indimenticabile amatissimo Principe Antonio de Curtis, in arte Totò) -Bruno Paternò Caro Bruno - Prendiamo spunto dalla tua breve nota per ragguagliare i nostri lettori sul fatto che, come al solito, l’intervento di quel vile provocatore che è il Cicino (in arte Alessandro Beneforti), ha generato reazioni tra di loro assai differenziate. Stamani qualcuno lo accusava di deriva qualunquista e sfruttamento del lavoro felino, qualche altro diceva che la sua sintesi era geniale. Tra gli scontenti Andrea Lupi che è intervenuto per una importante puntualizzazione, ci ha detto infatti che lui non era intenzionato a colpire il maldicente nel “ceppicone” bensì nel “topezzo”, una sfumatura semiologico-anatomica che comunque, riteneva decisiva. Nel dubbio noi abbiamo girato il quesito a due esperti filologi come l’Assessore e il Consigliere che con l’aiuto di due valenti consulenti, perfettamente padroni dell’ordine alfabetico (uno dalla “a” alla “elle”, l’altro dalla “emme” alla “zeta”) e un vocabolarietto tenteranno di dirimere la questione. Andrea, definito da Zio Uberto nella sua età più giovane: “Forsennino”, per la flemma e la calma quasi inglesi che ostentava, si è anche lamentato dell’anonimato della sua mancata vittima con questi misurati accenti: “Doveva scriverlo chi era quel popo’ di tonto!”. Ultimo, pure se non c’entra niente, il latineggiare in guisa di epididimo canino (trad. a cazzo di cane) ci sembrerebbe più consono a quel pozzo (interrato fino all’orlo) di cultura che risponde al nome di Silvio Conrispettoparlando Berlusconi, che a Paolo Pesciatini il quale dopo Cuore e Pinocchio ha letto anche qualche libro come l'opera omnia di Karl Marx (e forse per questo è finito a destra). A proposito tutte le volte che l’ottavo nano si presenta a dettare un proclama da Arcore, e va davanti alle telecamere con il maglioncino a collo alto modello “antica favetta bientinese” la nostra attenzione si posa sui libri alle sue spalle, sempre gli stessi precisi ed ordinati. Scommettiamo una delle nostre palle che l’unica cosa che tocca quei libri per volontà del genere umano è il piumino della domestica. Anzi aumentiamo la posta e ci scommettiamo pure una palla di Andrea una del Cicino una di Paolo e una Tua caro Bruno.
Stemma Medici Lorena