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La Regione chiede i fascicoli su Naregno

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 17 maggio 2006

“Ho fatto chiedere dagli uffici della Commissione territorio e ambiente all’amministrazione comunale di Capoliveri tutta la documentazione sul progetto di variante per la messa in sicurezza idraulica dei fossi di Naregno perché sono del tutto evidenti sia il contrasto con le normative regionali sul rischio idraulico, sia i rischi per un angolo di paradiso come Naregno. Non si comprende in base a quale logica il comune intende procedere ugualmente nonostante i preoccupati appelli di amministratori, esperti, operatori turistici e ambientalisti”. Così Erasmo D’Angelis (Margherita), presidente della commissione territorio e ambiente del consiglio regionale interviene nella vicenda di Naregno. “A quasi 4 anni dall'alluvione del 2002, l’Elba ha l’estrema urgenza di contenere il rischio idraulico, e su questo la Regione è impegnata. La decisione della Giunta di Capoliveri ci preoccupa perché la foce dei corsi d’acqua di Naregno – continua D’Angelis - era già stata trasformata in una strada asfaltata con tanto di cartelli indicatori, e sul litorale è stata realizzata una passeggiata che ha fatto sì che i fossi esondassero. E’ anacronistica e non si può accettare la nuova proposta che prevede una nuova strada rialzata che correrebbe di fianco al fosso, con la costruzione di due muri alti due metri e mezzo e larghi 50 centimetri a pochi metri dalla spiaggia e la completa cementificazione dell’alveo. Un progetto devastante anche per la straordinaria bellezza paesaggistica e naturalistica dei luoghi che farà aumentare i fenomeni erosivi che da tempo interessano fortemente la spiaggia e che sono in stato avanzatissimo, soprattutto nel lato orientale verso Forte Focardo. Nel 2002 l’arretramento della spiaggia è stato di altri 3 metri e in meno di 30 anni la superficie dell’arenile si è ridotta di diverse centinaia di metri quadrati, con una pericolosa accelerazione negli ultimi anni. Il paradosso è che anziché il ripascimento e la rinaturalizzazione dei luoghi c’è chi progetta ancora nuovo cemento”. D’Angelis pone l’accento anche sulle “ricadute negative per i cittadini e gli operatori turistici, i cui suggerimenti per opere alternative non sono stati presi in considerazione. La Giunta di Capoliveri dovrebbe fare un ragionevole passo indietro e tenere presente anche il parere negativo della Regione. Evitino di riproporre gli errori del passato e investano, anche con l’aiuto della Regione, sull’opera di restauro ambientale delle piccole spiagge come Naregno che vanno tutelate dall’assalto del cemento, delle automobili”.


naregno quadrata spiaggia

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