Ho avuto la fortuna di passare una serata in compagnia di Giorgio Napolitano e sua moglie, nel periodo che frequentava l’Elba. Ero Segretario di Zona del PCI e accogliendo l’invito di un vecchio compagno di Porto Azzurro, Paride Adami, ci recammo al suo ristorante. Fu una occasione unica e piacevolissima che mi consentì di apprezzare la qualità umana ed intellettuale di questa, già allora, grande personalità politica. In molti hanno salutato l’elezione di Giorgio Napolitano come un'ulteriore maturazione della democrazia italiana, consolidando un sistema maggioritario che finalmente riconosca piena legittimità ai due schieramenti, ponendo fine a quella antica delegittimazione verso i comunisti, che politicamente rappresentavano una grande parte del paese. Fino all’ultimo momento il centrodestra ha cercato di rianimare e rinverdire una contrapposizione ed una discriminazione verso i candidati dei DS, agitando un neo-anticomunismo ideologico, con lo scopo di ribloccare la democrazia dell’alternanza. La candidatura di Napolitano, ha rotto questo disegno e sconfitto questo ennesimo tentativo della destra di chiudere un auspicato rinnovamento istituzionale e politico del Paese. Il riconoscimento a Giorgio Napolitano è il riconoscimento ad un uomo della sinistra, ad un ex-comunista, che con la sua esemplare vita e condotta politica ci restituisce una lettura della storia dell’Italia che, pur nell’asprezza della lotta politica, ha tenuto fede e si è riconosciuta nei valori Costituzionali della convivenza democratica. E’ un messaggio che parla al futuro e che mantiene tuttora attualità e forza. Auguri Presidente.
Giuseppe Pino Coluccia