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A Sciambere dei 24.000

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 12 maggio 2006

Ma si possono immaginare due persone più diverse? A parte l'alopecia, comune, ma dignitosamente portata da uno ed inverecondamente nascosta dall'altro da operazioni pari in valore al bilancio annuale di decine di famiglie, è difficile pensare a due persone più diverse. Ma ce lo vedete voi lo psiconano il giorno dopo essere stato eletto (Dio non voglia mai) alla massima carica dello Stato che tace davanti ai microfoni dei gazzettieri assetati, anzi che apre bocca per rilasciare una dichiarazione di 11 parole "Cercherò di contribuire ad una maggiore serenità nella vita del Paese" e poi si tace? E ce lo vedete quell'austero antico misurato e coltissimo signore napoletano fare il gallo grullo con una signora che per incidente è primo ministro nel suo paese, dare di nazista nel parlamento europeo ad un socialdemocratico tedesco, fare le corna nella foto ufficiale dei premier, definire la fame nel mondo uno spiacevole inconveniente, parlare di Romolo e Remolo, girare in bandana per le piazzette sarde, parlare delle sue astinenze sessuali elettorali, delle sue vicende gastroenteriche e chirurgoplastiche, ostentare le sue personali ricchezze, massacrare i congiuntivi e la Costituzione, comprarsi un posteggiatore napoletano per musicare i suoi melensi componimenti, autoerigersi un mausoleo pieno di simboli massonici con annesse tombe per i più fidi famigli nella sua proprietà, etc. etc. e mille altri etc? A guardare uno si pensa che la politica può essere la più nobile, disinteressata e dignitosa attività per un essere umano, ad osservare l'altro che la politica può essere l'arte dei guitti, degli approfittatori, dei prepotenti, degli opportunisti, di quelli che "mentono anche quando respiramo". Ci è capitato di pensare spesso negli ultimi giorni ai 24.000 casi limite, a quelli che alla fine hanno buttato una croce a sinistra "soffrendo" di più, agli anziani che hanno fatto più fatica per arrivare al seggio, ai 24.000 stupendi portatori dei voti più improbabili al centrosinistra, ad una vittoria risicata che ha donato però all'Italia (anche) un altro presidente della Repubblica di cui si può andare orgogliosi. Crediamo che quando questi nostri giorni saranno letti con l'occhio disincantato degli strici che paragoneranno valori in campo e personaggi nella loro essenza, apparirà chiaro quanto questo nostro paese deve a quei 24.000.


Elezioni 2005  voto centenario amintore

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