Le vere armi di distruzione di massa sono le persone che vogliono la resa dei conti tra il bene e il male Tra tutte le minacce che affronta il nostro mondo caotico, le armi nucleari sono al primo posto. Provate a combinare la bomba atomica con l'antisemitismo e si ottiene una miscela che dovrebbe spaventare tutte le persone ragionevoli. Non sorprende quindi che l'attivista per i diritti umani Elie Wiesel, persona di solito pacata, non abbia usato mezzi termini per descrivere il presidente dell'Iran. Di recente ha definito Mahmoud Ahmadinejad "un caso patologico". Mi piacerebbe che fosse così semplice. Il problema è che l'esaltato Ahmadinejad è assolutamente razionale dal punto di vista di un fanatico religioso. Da musulmano sciita fanatico qual è, il leader dell'Iran aspetta con ansia il ritorno dell'"imam nascosto", noto popolarmente come il mahdi. È la guida spirituale che, secondo la tradizione sciita, scomparve misteriosamente centinaia di anni fa. Gli sciiti ortodossi credono che il suo ritorno annuncerà un'era di pace e sicurezza per tutto il mondo. Quando tornerà il loro messia, scomparirà ogni ingiustizia, compresa la potenza statunitense. Le loro idee non sono molto distanti da quelle di milioni di cristiani evangelici che, in America, si infervorano per il secondo avvento del messia. Vogliono che Gesù si manifesti prima possibile e per questo molti di loro sono contro l'ambientalismo o ne sottovalutano il bisogno: risparmiare le risorse della Terra può solo ritardare l'Apocalisse. Da questo punto di vista, il riscaldamento globale è la volontà di Dio. Richard Land, membro autorevole della Southern baptist convention, si è pronunciato alla Cnn in termini più blandi. Parlando del cambiamento climatico ha detto: "Non c'è alcun consenso tra gli evangelici – sul fatto che sia in corso, su quanto sia grave, sulle sue cause". Land guida negli Stati Uniti più di 16 milioni di cristiani. Ora, non sto sostenendo che tutti gli sciiti musulmani o tutti i cristiani evangelici marcino in perfetta sintonia; ci sono dei dissensi. I sondaggi indicano che secondo il 70 per cento degli evangelici americani il riscaldamento globale sarà presto un problema, e il 63 per cento dice che va affrontato immediatamente. Citando questi numeri, un gruppo chiamato Evangelical environmental network sta contestando con forza la compiacenza e la passività della Southern baptist convention. La parte ottimista di me la considera una buona notizia, perché significa che le masse sono più avanti dei loro leader. Ma quella realista si dice: e allora? Resta il fatto che questi leader si sono armati di una logica apocalittica. Presi dal delirio, non gli interessa se le masse la pensano diversamente. E questo mi riporta al presidente iraniano. Ahmadinejad sostiene di avere un "canale personale privato" con l'imam nascosto. Se questo è vero, se l'è meritato: quando era sindaco di Teheran, si dice che fece risistemare una via importante perché al suo ritorno il messia non dovesse percorrere una strada accidentata. E da presidente del paese, ha chiesto ai membri dell'esecutivo di firmare un giuramento di fedeltà al messia. Lo scorso settembre, in un discorso alle Nazioni Unite, Ahmadinejad ha evocato apertamente il ritorno del mahdi. A quel punto il presidente iraniano si è rafforzato grazie a due cose: la sensazione di essere irradiato dalla luce divina, e il fatto che apparentemente nessun diplomatico dell'Onu abbia alzato il sopracciglio. Forse gli interpreti sono stati lenti nella traduzione. È possibile che Ahmadinejad stia insistendo sul programma di arricchimento nucleare del suo paese proprio per provocare una reazione violenta, così da accelerare il ritorno del messia. "Dobbiamo prepararci a governare il mondo", ha detto di recente agli iraniani durante una preghiera del venerdì, "e l'unico modo per farlo è difendere le nostre posizioni sulla base della Speranza del Ritorno": il ritorno dell'ultimo ambasciatore dell'umanità presso Allah. Inquietante? Sì. Patologicamente malato? Dipende. Per i "veri credenti" la politica apocalittica è assolutamente sensata. Ma prima di dichiarare che la religione è la radice dei problemi dell'umanità, consideriamo un ultimo punto. Il terrorismo moderno fu inventato dai rivoluzionari che crearono la repubblica francese. I giacobini rovesciarono la monarchia, voltarono le spalle alla chiesa cattolica e promossero una versione radicale di laicismo. Il capo rivoluzionario, Robespierre, annunciò un credo spaventosamente teocratico: "La virtù senza il terrore è impotente, il terrore senza la virtù è funesto". Dovremmo tirare un sospiro di sollievo per il fatto che oggi non ci sia più Robespierre: lui avrebbe dimostrato che nucleare e laicismo possono andare insieme. Le armi di distruzione di massa sono state di fatto trovate: sono quelle persone che hanno una fede incrollabile nell'imminente resa dei conti tra il bene e il male. Lasciato nelle loro mani, il mondo va verso uno scontro da Apocalisse. Irshad Manji Irshad Manji è una giornalista canadese nata in Uganda nel 1968. Ha scritto Quando abbiamo smesso di pensare? Un'islamica di fronte ai problemi dell'islam (Guanda 2004).In Italia scrive su Internazionale (www.internazionale.it)
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