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Resistenza, risatine improprie e offese alla nazione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 05 maggio 2006

Prima di tutto, mi scuso per la mancanza di firma nel mio scorso mail, è stata una semplice dimenticanza. Di come avrebbe risposto non avevo alcuno minimo dubbio, in ogni modo nutrivo ugualmente la speranza di una risposta senza retorica. Considerando, come lei stesso ammette, il mio quesito “sciocco” mi aspettavo da lei una risposta, non altrettanta sciocca, ma nemmeno la solita frigna, con questo non è assolutamente mia intenzione offendere e/o turbare la memoria di nessuno, perché ho il massimo e profondo rispetto della sofferenza e del sacrificio di tutte quelle persone che hanno combattuto per la Libertà, ed altrettanto rispetto e comprensione ai morti della parte opposta. Per chi invece profittando di quei tristi momenti, si è macchiato d’atrocità inaudite nel tentativo di instaurare una nuova dittatura, ma di colore diverso, va il mio più totale disprezzo. M.Antonio Nuovo quesito. Qual'è il suo pensiero a proposito delle risatine di alfonso pecoraro scanio ed vasco errani, ai funerali di Stato per i caduti di Nassirya. Caro Signor Antonio (non so se di nome o cognome), provo a risponderle in maniera sintetica. La nostra lettura della storia è assai distante, lei chiama "quei tristi momenti" quello che io (e la Repubblica) chiamiamo "Festa della Liberazione", lei omette (nel dichiarare il doveroso rispetto umano per tutti i caduti di quella guerra) che qualcuno è morto per liberare l'Italia e qualche altro per mantenerla sotto il tallone dei nazisti; in questo i morti non furono affatto "pari". Nell'arte della frigna retorica mi pare francamente più versato lei, che tra l'altro frigna storicamente a sproposito: i partigiani "rossi" facevano capo ad una forza: il PCI, che mirava (come accadde) già all'epoca, non a stabilire una dittatura (sia pure del proletariato), ma alla riconquista della democrazia, e partecipò, in massima concordia e lealtà, con le altre forze costituenti il CLN alla guerra di liberazione. Fuori del contesto bellico si registrarono (esattamente come era successo durante il ventennio fascista) esecrabili azioni: prepotenze, violenze, vendette ed omicidi stavolta "rossi" ma il capitolo storico era un altro e ricollegarlo ad un presunto disegno dittatoriale non ha senso alcuno. Il sorriso di Pecoraro Scanio: c'è tutta una letteratura sui sorrisi ai funerali; ci ricordiamo perfino di aver letto una dotta analisi psicologica sui meccanismi che determinano le ilarità fuori luogo. Ciò premesso il Portavoce dei Verdi avrebbe fatto meglio ad evitare, i personaggi pubblici hanno il dovere di non distrarsi in occasioni di questo genere. Tuttavia oggi Signor Antonio registriamo un'offesa infinitamente più grave e grande fatta ai nostri concittadini caduti in quella guerra petrolifera ed impopolare, una mortificazione ed una ferita che dovrebbe far ribollire il sangue a chi sventola la bandiera del nazionalismo. Oggi gli Stati Uniti hanno dichiarato impunito ed impunibile il responsabile dell'assassinio di Nicola Calipari. La invito ad attualizzare il suo disprezzo e ad indignarsi per il trattamento infame subito dalla nazione italiana tutta in questo specifico triste (questo sì) momento.


pecoraro scanio

pecoraro scanio