A neanche un anno di distanza dall’ultimo evento luttuoso, i fondali di Giglio Campese tornano nuovamente ad essere teatro della morte di un Sub; nella tarda mattinata di ieri, infatti, un uomo di cinquanta anni originario della provincia di Pesaro, è deceduto a causa di un’embolia accusata al termine di un’immersione presso la Secca delle Vedove. L’uomo, sposato con figli, era giunto all’Isola del Giglio insieme con alcuni amici provenienti da varie città italiane, ma uniti dalla stessa passione per i fondali marini; dalle prime informazioni pare che la vittima fosse in possesso di un brevetto da Istruttore e Guida subacquea, oltre ad esercitare la professione di Medico del 118 presso l’ospedale della sua città. I primi riscontri sulle strumentazioni in dotazione evidenziano un’immersione regolare e senza intoppi particolari, segnata dal rispetto di tutte le misure e precauzioni proprie dei sub esperti. Dai racconti dei compagni è emerso che l’uomo ha accusato i primi malori durante la risalita, dopo un’immersione di 37 metri, a circa 7 metri dalla superficie; dopo la “tappa di decompressione” canonica ai 5 metri, il sub è risalito in barca cosciente, ma con in corso tutti i più classici sintomi dell’embolia. Subito sul posto è accorso il personale del 118 isolano; l’uomo, trasportato presso la piazzola dell’elisoccorso, è deceduto proprio mentre Pegaso era in arrivo, rendendo inutili tutti i tentativi di rianimazione operati dal personale medico e paramedico. Il magistrato di turno, Dott. Coniglio, ha subito disposto il trasporto della salma presso l’obitorio dell’Ospedale Misericordia di Grosseto per sottoporlo ad esame autoptico.
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