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Palmieri: Crociere e misure antiterrorismo, abbiamo sbagliato

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 30 aprile 2006

Quando nella primavera del 2004 le forze politiche del centro sinistra misero insieme il programma di Portoferraio Domani erano assolutamente ignare che a livello internazionale l’imperialismo americano avrebbe imposto di lì a poco ai governi compiacenti del vecchio continente le misure antiterroristiche che oggi vediamo concretizzarsi anche nella nostra Città con le ridicole barriere dell’alto fondale. Non sembrò quindi illogico confermare la banchina più vicina al centro storico come luogo naturale di approdo delle navi da crociera. Oggi però dobbiamo prendere atto che le cose sono radicalmente cambiate. Le norme antiterrorismo sembrerebbero aver imposto le misure oggi applicate. Uso il condizionale perché ho buoni motivi per pensare che l’Autorità Portuale di Piombino e le locali forze dell’ordine abbiano sposato le visioni più militaresche delle disposizioni internazionali, quelle perorate da società private di consulenza che spesso hanno dietro ex agenti dei servizi segreti israeliani o di altri paesi “a democrazia limitata”. Le barriere hanno tolto al Centro storico e alla zona portuale decine di preziosissimi posti auto ma, soprattutto, creano un impatto visivo non certo piacevole seppur non così pesante come affermano i soliti pensatori del locale berlusconismo. Ma da quando il centro sinistra formulò la proposta programmatica su cui fu chiesto il consenso ed il voto ai portoferraiesi, è anche fortemente cresciuto il numero di navi da crociera che fanno scalo nel nostro capoluogo. Era un obiettivo che ci ponevamo e che oggi possiamo affermare di aver raggiunto. E questo grazie soprattutto all’intenso lavoro promozionale svolto a livello internazionale proprio dall’ Autority su sollecitazione della nostra amministrazione. Ma proprio l’aumento fortissimo degli accosti ha fatto emergere un dato che in questi giorni i commercianti della zona ci stanno facendo presente: l’arrivo delle crociere fa crollare il giro di affari di moltissime attività. Ovvero: meglio le centinaia di persone che ruotano quotidianamente grazie al traffico Toremar e Moby piuttosto che le poche decine di turisti (spesso le navi sono piccole) che usciti dal “ gabbione” antiterrorismo salgono sui bus delle agenzie e spariscono verso le altre località. La Città e la sua amministrazione devono invitare i nostrani tour operator a comportarsi più correttamente, ma intanto trovo sinceramente condivisibili e piene di buon senso le proposte fatte dai commercianti. La maggior parte degli accosti crocieristici devono essere ricollocati al pontile 1 dove la sicurezza può oltretutto essere garantita con pochi metri di recinzione e dove i bus turistici hanno anche migliori piazzali di parcheggio. Le barriere all’alto fondale resterebbero allora prive di ogni utilità e alla città medicea verrebbero restituiti oltre cinquanta posti auto e un immagine più consona. La nostra amministrazione potrebbe davvero confermare di credere ancora che “ la qualità architettonica e urbanistica della città storica è la prima emergenza culturale di Portoferraio “ così come testualmente citato dal nostro programma di due anni fa. Per quanto riguarda la fattibilità dello spostamento al pontile numero 1, auspico un comportamento serio e responsabile del presidente Guerrieri. Dopo quanto accaduto ieri (con l’approdo di una nave proprio a questo attracco) possiamo avere sinceri dubbi su quanto detto in precedenza. Dal punto di vista dell’economia cittadina, se gli agenti di viaggio si comporteranno in maniera più collaborativa non credo ci saranno problemi a far visitare il Centro Storico, magari con l’aiuto di apposite navette. D’altronde nei porti più importanti del nostro il traffico crocieristico accosta ben lontano dai luoghi di attrazione turistica, spesso all’interno dei porti commerciali e industriali. Il turismo crocieristico non può essere snobbato e rappresenta un forte fattore di promozione e di destagionalizzazione per l’economia della Città. Una risorsa che sicuramente non deve essere dispersa ma che non può configgere con le altre a disposizione della nostra depressa economia. Nel nostro programma abbiamo anche affermato che “ L’amministrazione dovrà assumere un ruolo più presente e più attivo all’interno degli organi dell’Autorità portuale”. E’ il momento di farlo davvero.


daniele palmieri

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