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«Un parco al Giglio per la villa imperiale del Castellari»

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 29 aprile 2006

Nell’area del Castellari, al Giglio, stanno riemergendo luoghi delle sontuose dimore degli imperatori di 2000 anni fa. «Dopo due secoli di segnalazioni che descrivevano la ricchezza dei reperti che uscivano dal terreno – dice Claudio Bossini del gruppo archeologico Isola del Giglio - finalmente si scava non per distruggere ma per salvare». I pavimenti in marmo e la disposizione delle stanze rivedono la luce, un’occasione per conoscere un «patrimonio godibile per tutti e spendibile per riqualificare l’offerta turistica, un patrimonio che appartiene al popolo che ne ha un naturale diritto in virtù delle leggi che regolano la nostra vita civile». Ma Bossini esprime «disappunto e anche indignazione vedendo che parte di quei capolavori sono andati distrutti da mura fatte in tempi piuttosto recenti, benché l’area fosse vincolata e nonostante pressanti denunce e segnalazioni certi signori per i loro interessi hanno distrutto i mosaici per il cemento armato, speriamo che il sito venga portato integralmente alla luce e si individui le responsabilità di chi ha distrutto e di chi non ha vigilato, senza sconti e senza indulgenza». Ma questo è niente per il gruppo archeologico perché, secondo testimonianze di abitanti del luogo, negli anni passati con la costruzione delle case sono stati persi disegni colorati, scene di pesca, hanno portato via tutto il più bello. «Ci auguriamo - concludono - che sul Castellari venga istituito un parco archeologico, significato di una sensibilità nuova che non fa sconti e che chiede fermezza e un nuovo corso, non svendere il nostro patrimonio ma valorizzarlo e tutelarlo come testimonianza da presentare con orgoglio ai turisti». www.greenreport.it


opus sectile giglio

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