Il gup, giudice per l’udienza preliminare, del tribunale di Livorno Maria Sammarco ha depositato l’ordinanza con la quale dispone la citazione coatta a giudizio del ministro dell’ambiente Altero Matteoli). L’accusa è favoreggiamento, nell’ambito della cosiddetta indagine di Elbopoli, che vede coinvolti anche altri personaggi di spicco. Il giudice ha provveduto a restituire il fascicolo alla procura per formulare l’imputazione, il processo si celebrerà nei primi mesi del 2007. La vicenda è relativa agli illeciti elbani che hanno travolto l’ex prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto, il suo vice Giuseppe Pesce, l’ex capo dei gip livornesi Germano Lamberti, e altri imprenditori, professionisti e amministratori coinvolti nella realizzazione del centro servizi (ribattezzato dagli ambientalisti ecomostro) di Procchio e poi accusati, a vario titolo e con vari gradi di responsabilità, di diversi reati: dall'abuso d'ufficio alla corruzione in atti giudiziari e attualmente sotto processo a Genova. Secondo i magistrati che indagavano sulla vicenda, i pm genovesi Mario Morisani e Paola Calleri, Matteoli avrebbe informato l’ex prefetto livornese, Vincenzo Gallitto, del suo status di indagato e per questo il fascicolo fu prima trasmesso al tribunale dei Ministri che si dichiarò però incompetente e poi di nuovo alla procura di Livorno. Per Matteoli, che la scorsa settimana ha partecipato all’udienza dichiarandosi «estraneo ai fatti», è invece caduta l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio. Ora il Tribunale di Livorno, che si riunirà in composizione monocratica, dovrà stabilire se Matteoli favorì o meno gli indagati avvisandoli dell’attività della magistratura su di loro nel corso di un incontro svoltosi nella sua casa nell’estate 2003. www.greenreport.it
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