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Riccardo Conti dichiara guerra alle seconde case

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 21 aprile 2006

E’ stato un intervento ad alto tasso di riformismo applicato quello che Riccardo Conti, assessore al Territorio ed alle infrastrutture della regione Toscana, ha fatto al convegno piombinese organizzato dalla fondazione "Italiani Europei", e non sono mancate le sfide e gli spunti polemici. Per Conti la Toscana «ha un bisogno reale di discontinuità» perché la Regione «si sta fermando e questo è un fatto inusuale. Viene meno – ha spiegato l’assessore – la spinta propulsiva della piccola e media impresa e dei distretti», quindi «bisogna rispondere da riformisti con un’altra spinta di riforme. C’è il rischio di una regione di vecchietti arzilli e progressisti che però hanno voltato le spalle al futuro». Ma per Conti gli anticorpi ci sono già, ad iniziare dal piano regionale di sviluppo che definisce «una grande iniezione di rinnovamento, sviluppo e futuro» e aggiunge: «la nostra sfida è l’industria, nel senso ampio di filiera. Questa retorica del terziario avanzato non mi convince, penso ad un’innovazione più radicale, penso all’asse strategico che è lo sviluppo della media impresa. Allo sviluppo di 100 – 120 imprese toscane, nuove e tradizionali, turistiche e di servizi. E’ uno degli obiettivi che dovrà porsi il nuovo piano di sviluppo». Per Conti «dobbiamo declinare al futuro questo grande territorio, questa grande risorsa. Con al centro la sostenibilità che deve essere il baluardo delle politiche europee di difesa della costa». Nelle more di questi passaggi l’assessore propone il blocco dello sviluppo delle seconde case in collina per evitare il rischio della distruzione del paesaggio toscano. «Questa generazione di amministratori – dice - non sarà quella che si assumerà questa responsabilità», nemmeno per la costa dove occorrono sostenibilità e sviluppo. «La Toscana deve diventare la patria della nautica: si ai porti turistici, ma anche battaglia all’erosione costiera». Poi Conti ha affrontato un tema politicamente delicato: «le nostre città – ha detto – sono mangiate dalla rendita e contrastare la rendita vuol dire liberare l’impresa» e rispondendo a De Lucia ha affermato che in urbanistica «gli standard sono essenziali, ma bisogna inventarsi qualcosa: perequazioni, blocco delle seconde case, eccetera. Abbiamo bisogno di un’applicazione innovativa della legge 1 e del Ptc. Sono stanco di un rapporto tutto procedurale, voglio entrare nel merito delle scelte. Quando parlo di blocco delle seconde case – ha spiegato Conti – è perché voglio fare le imprese, voglio fare gli alberghi. Quando penso ad un porto turistico voglio fare un’impresa, non un parcheggio». Poi l’assessore ha affrontato il nodo scottante delle infrastrutture: «Sono per un sistema portuale Piombino-Livorno-Carrara, con Piombino al centro delle autostrade del mare. L’autostrada tirrenica fa di Livorno il porto più rapido di collegamento con l’alta Italia». E poi Conti ha definito il criticato tracciato autostradale “questa benedetta tirrenica” che per lui è davvero il primo pezzo essenziale della autostrada del mare, ed ha spiegato che «la tirrenica è un’autostrada che serve alla Toscana e all’Europa, di servizio ai porti, per questo non l’abbiamo voluta in collina e la vogliamo ambientalizzata». Da www.greenreport.it


conferenza portoferraio de laugier politiche territoriali e ambientali riccardo conti

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