Il Direttivo del Circolo Elbano del Partito della Rifondazione Comunista si è riunito per una prima analisi del voto espresso nei comuni dell’isola nella recente tornata elettorale del 9 e 10 Aprile 2006. Dal raffronto con i dati delle precedenti elezioni politiche 1996 e 2001 è emersa una sostanziale continuità di comportamenti dell’elettorato nella scelta tra i due schieramenti contrapposti. Anche nel 2006, come nelle predenti tornate elettorali, è stato il Polo di centro destra a prevalere nella gran parte dei comuni elbani mentre l’Unione è riuscita ad aggiudicarsi il primato solo a Rio nell’Elba e Rio Marina, ed in quest’ultimo comune, solo per il voto relativo alla Camera dei Deputati. Da tale osservazione deriva la sostanziale indifferenza nell’espressione del voto da parte dei cittadini dei temi più spiccatamente locali. In sostanza parrebbe che gli elbani abbiano espresso un voto prevalentemente di tipo “politico-ideologico” e che le vicende legale alle singole amministrazioni locali abbiano giocato un ruolo abbastanza secondario nel determinarne gli orientamenti. Piuttosto rilevanti appaiono, invece, gli spostamenti di voti all’interno delle singole coalizioni. Nel centro-destra emerge chiaramente il crollo di Forza Italia, che segna un -5% sull’isola, i cui consensi sono però intercettati da CDU e Alleanza Nazionale, che così riesce a riassorbire gli effetti della consistente scissione subita a livello locale a favore della Fiamma Tricolore. Nell’Unione si evidenziano chiaramente il crollo della Margherita, la scarsa capacità attrattiva dei D.S. e la notevole crescita di Rifondazione Comunista che si afferma largamente come seconda forza politica del centro-sinistra all’Elba. I dati elettorali del nostro partito si sostanziano in pratica in un raddoppio in termini di voti e percentuali al Senato con punte di eccellenza a Rio nell’Elba, dove sfioriamo il 15%, a Rio Marina, dove raggiungiamo il 12,5%, a Portoferraio, con più del 10% e a Marciana con il 9%. Anche alla Camera i dati, pur se inferiori, segnano un notevole incremento, pari a 2 punti percentuali, rispetto alle politiche del 2001. Per spiegare la differenza di voti tra i due rami del parlamento abbiamo effettuato una attenta analisi dei dati sezione per sezione, con riferimento ai risultati delle forze politiche a noi più vicine ed all’area del non-voto. Ciò ha permesso di evidenziare che, al contrario di quanto poteva apparire in un primo momento, l’assenza sulla scheda per il senato del simbolo del PdCI, non ha particolarmente giovato a Rifondazione Comunista. In pratica i voti riportati dalla lista “Insieme per l’Unione” formata da Verdi e Comunisti Italiani al Senato corrispondono quasi esattamente a quelli raccolti separatamente dai due partiti sulle schede elettorali per l’elezione della Camera. Rifondazione Comunista ha quindi beneficiato solamente della eliminazione degli errori da parte degli elettori che non sono stati tratti in inganno dalla estrema somiglianza dei due simboli. Si tratta però di un elemento che in base agli studi statistici elaborati in precedenza sui dati delle elezioni regionali toscane del 2004 non è in grado di influire oltre lo 0,2 – 0,3% del totale. Molto più illuminante è il raffronto con i dati ottenuti dalla lista dell’Ulivo alla Camera. In questo caso sommando i dati di DS e Margherita al Senato si osserva in termini percentuali che la lista dell’Ulivo alla Camera ottiene molti più consensi delle singole forze politiche che la compongono mentre Rifondazione, nonostante l’afflusso di voti giovanili (stimato nel 13% su base nazionale nella fascia 18-25 anni), non riesce a tenere i voti ottenuti al Senato. Da tali osservazioni si desume che molti elettori di sinistra, molti di quelli del “popolo delle primarie”, hanno optato per un voto disgiunto premiando, da un lato, la radicalità e la coerenza di sinistra di Rifondazione, e dall’altro lo spirito unitario della lista dell’Ulivo in funzione chiaramente antiberlusconiana. In conclusione il risultato decisamente positivo ottenuto dal Partito della Rifondazione Comunista a livello locale, è per noi lo stimolo per una ulteriore crescita della nostra forza politica. Crediamo che i nostri compagni e concittadini abbiano voluto premiare Rifondazione riconoscendo in questa una forza politica che mantiene fede agli impegni assunti con gli elettori, presente nei movimenti e tra la gente, poco incline ai giochi di palazzo ed alla corsa per le poltrone.
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